Avete presente gli stati alterati di coscienza?
Non quelli negativi, coma, ubriachezza profonda, effetto allucinogeno…no.
Quelli che io chiamo stadi positivi di una momentanea, più o meno duratura, alterazione della normale attività cerebrale.
Pensate all’estasi, quella dei sensi intendo, non certo mistica alla quale non siamo avvezzi accedere. Oppure alla ispirazione artistica, dove i grandi dell’arte hanno composto capolavori musicali, poetici, pittorici.
O allo stato di colui che è innamorato, che vede il mondo con gli occhi illuminati da dentro e non sa cosa lo attende, eppure si precipita in quell’abisso che è l’amore.
Stati alterati di coscienza appunto, che rendono la vita colorata e gustosa, ce la fanno assaporare fin nelle sue recondita profondità, affinché lasciando la scena del mondo possiamo narrarne le bellezze a chi dopo di noi verrà.