Signori altro giro altra corsa

Ei fu,

siccome immobile dato un annoiato sospiro,

il presidente Fico farà un altro giro.

Ma siccome fermo il Pd sarà

il presidente Fico non ce la farà.

Intanto al Quirinale, Mattarella muto, attonito sta,

chiedendosi quando l’ignobil giostra finirà.

Dalle Alpi alla Sicilia, dall’Adriatico al Tirreno,

gli italiani trepidanti aspettano

che si pronunci al solio la parola “governeremo”.

Noi chiniam la fronte al gran legislatore

che volle imprimer segno del genio suo all’elettore.

Che votando il 4 marzo giunge

a sperare con trepida gioia e timore,

un premio che si sapeva è follia ottenere.

Tre partiti, l’un contro l’altro armati,

con rabbia si volgono fra loro e si offendono,

segno di immensa invidia e di pietà profonda,

di inestinguibil odio e di indomito livor.

Come aspettando un segno,

in trepidante attesa,

stanno i contendenti con la vista tesa

a discernere la salvifica in campo di Prodi discesa.

Ma forse a tanto strazio cadde lo spaurito professore,

e tale incauto invito ringraziando declinò.

Ma valida venne una mano dal cielo,

e preso Renzi per le sorde orecchie,

all’esilio subitaneo il trasportò.

Per i giusti sentieri allora speranza si incamminò,

eterno premio al paziente elettor,

e dove eran silenzio e tenebre,

finalmente il governo in gloria si formò.

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.

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