Ei fu,
siccome immobile dato un annoiato sospiro,
il presidente Fico farà un altro giro.
il presidente Fico non ce la farà.
Intanto al Quirinale, Mattarella muto, attonito sta,
chiedendosi quando l’ignobil giostra finirà.
Dalle Alpi alla Sicilia, dall’Adriatico al Tirreno,
gli italiani trepidanti aspettano
che si pronunci al solio la parola “governeremo”.
Noi chiniam la fronte al gran legislatore
che volle imprimer segno del genio suo all’elettore.
Che votando il 4 marzo giunge
a sperare con trepida gioia e timore,
un premio che si sapeva è follia ottenere.
Tre partiti, l’un contro l’altro armati,
con rabbia si volgono fra loro e si offendono,
segno di immensa invidia e di pietà profonda,
di inestinguibil odio e di indomito livor.
Come aspettando un segno,
in trepidante attesa,
stanno i contendenti con la vista tesa
a discernere la salvifica in campo di Prodi discesa.
Ma forse a tanto strazio cadde lo spaurito professore,
e tale incauto invito ringraziando declinò.
Ma valida venne una mano dal cielo,
e preso Renzi per le sorde orecchie,
all’esilio subitaneo il trasportò.
Per i giusti sentieri allora speranza si incamminò,
eterno premio al paziente elettor,
e dove eran silenzio e tenebre,
finalmente il governo in gloria si formò.