Sull’omosessualità

RIFLESSIONE SULL’OMOSESSUALITÀ (di Gioacchino la Greca)
Dio ama gli omosessuali …. sfido, sono sue creature come tutti gli altri che hanno ricevuto vita da un Dio, che crea per amore e non per giudicare e punire. Il problema sorge nei rapporti umani, e poi tra gli uomini e le istituzioni e tra gli uomini e i rappresentanti di Dio (per chi ne voglia tenere conto). Andiamo con ordine. Tra esseri umani dovrebbe essere in vigore naturalmente il rispetto reciproco, il senso di solidarietà, l’amore agapico, che non sono cose dell’altro mondo ma un sentire dell’animo portato a compimento dall’insuperabile insegnamento di Gesù col suo “amatevi l’un l’altro come io vi ho amato”. Se nei rapporti umani sono compresi anche il sesso, fuori e dentro un matrimonio celebrato, oltre che le forme affettive solite degli esseri umani, è logico che queste devono trovare piena approvazione se vissute all’insegna del rispetto, della solidarietà, della felicità delle coppie indipendentemente dai loro fenotipi sessuali. Per cui se ci si ama tra persone dello stesso sesso, purché tali unioni non si svolgano all’insegna della “turpitudine”, per usare le parole di Paolo, ma dell’affetto tra persone esse sono lecite e non possono offendere nessuno, tanto meno Dio. Dio viene offeso non dal peccato, (nessun peccato offende Dio se non quello contro lo Spirito Santo), ma da quelle azioni che generano sofferenza ai nostri simili, ad ogni uomo. Se io sfrutto, soggiogo, domino una persona, la schiavizzo e la brutalizzo nei modi in cui lo consente il mio egoismo e malvagità, tale azione è turpe agli occhi degli uomini e di Dio, e come tale va biasimata e condannata.
Con le istituzioni sorge il problema del rispetto delle leggi, delle convenzioni, e delle norme morali relativamente a quella società e cultura. Se la Chiesa vive della sua sessuofobia, e ne fa dei comandamenti per onorare Dio, al credente viene il problema di coscienza poiché deve obbedire alla sua istituzione che rappresenta il suo Dio. Però in questo campo ognuno deve rispondere per sé stesso, mentre si assiste alla colpevolizzazione di chi si pone fuori dal contesto morale religioso. È chiaro che non possiamo permettere discriminazioni in nome del peccato; la Chiesa capisce che non può allentare il giogo per paura della relativizzazione e del lassismo morale. Ma proprio in questi frangenti si mostra la maturità di una fede. Se celibato e castità diventano scelta e non imposizione, ognuno che viene chiamato a questa forma di vita lo farà molto responsabilmente e con più forza morale. Il magistero deve accettare l’amore e le forme affettive fuori dal matrimonio, perché la vita non è solo nel matrimonio, ma spesso ce n’è di più fuori da esso. E i credenti sono spesso costretti a ricorrere a pratiche poco consone ai richiami della dottrina e della fede per non peccare o per cancellare il loro presunto peccato, rendendo difficile qualsiasi discorso in tema di sesso, se non lo si affronta solamente come astinenza o colpa. Insomma in campo morale siamo andati oltre il vangelo e i suoi insegnamenti e come sempre accade in questi casi la legge degli uomini non fa per niente l’interesse dell’uomo e neanche quello di Dio, anzi per cercare di onorare Dio offende spesso l’uomo e con lui il dio che si vuole onorare

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.