Parliamone…

Parliamone, e pure tanto. Quando mi chiedono di parlare di Dio non posso fare a meno di parlarne secondo le mie costruzioni mentali, infischiandomene di usare le categorie con cui lo fanno teologi e filosofi. Perché se c’è una cosa di personale di Dio è il rapporto che noi instauriamo con questa idea di Dio stesso. Escludendo però un dio personale o personificabile, ma essendo io convinto che quando parliamo di lui non possiamo fare altro che parlarne come energia vitale che irrora di se l’universo e fa fiorire vita e bene anche dalla morte e dal male.

D’altronde se anche Gesù dice che nessuno ha mai visto il Padre, ma chi vede lui vede Dio, allora perché dobbiamo cercare definizioni di ciò che in effetti è inconoscibile e di cui non sappiamo niente’

Di lui sappiamo che è uguale a Gesù.

Di lui possiamo dire che è luce, amore, VITA, SPIRITO.

E poi tutto il resto sono chiacchiere, anche di chi afferma che esiste il dio personale e poi però non sa definirlo.

Io vado oltre e dico a costo di essere preso per colui che parla con confusione di concetti, che Dio è energia vitale, egli è vita, che innerva ogni atomo dell’universo e lo dirige al bene e all’ordine, al compimento pieno di una evoluzione che sta partorendo la vita in pienezza da 14 miliardi di anni.

“Il Dio della vita. Gesù ha detto in modo molto chiaro che “per Lui (cioè per Dio) tutti vivono”: Dio non è Colui che tutto ha creato, che tutti ha fatto nascere, ma è Colui per il quale tutti vivono. Dio non è il Dio della vita perché è intervenuto affinché cominciasse la vita. La vita è cominciata perché l’energia creatrice è talmente forte che attraverso gli elementi stessi della natura è riuscita via via a formare realtà più complesse. È la natura stessa che ha dato origine alla vita. Dio è il Dio della vita perché continuamente alimenta la vita, per cui può far fiorire in noi qualità nuove, perché la sua presenza contiene ricchezze non ancora espresse, perché non abbiamo avuto il tempo sufficiente o perché abbiamo avuto resistenze”.

CARLO MOLARI.

DIO è “quell’amore che ha seminato la forza di vita. E se noi ancora oggi siamo qui, se ancora oggi ci raduniamo nel suo nome, è perché quell’amore è stato così fecondo che ha attraversato i millenni e ancora ci tocca. Noi invece vorremmo che subito, di fronte al male, ci fosse il successo del nostro amore, che di fronte alla violenza già il nostro amore diventasse il cambiamento profondo della società. Siamo incapaci di morire, siamo incapaci di vedere il fallimento, perché non crediamo nell’amore. Cioè non crediamo in Dio.” CARLO MOLARI.

“Quale immagine di Dio abbiamo?”, ma “quale rapporto con Dio viviamo, così da diventare figli del Dio della vita, del Dio della misericordia, del Dio della resurrezione? Se questo è vero, il silenzio e la preghiera hanno un grande valore per noi. Ci consente di metterci in sintonia con quella forza di vita che in noi diventa parola di misericordia, parola di vita, parola di resurrezione. Dovremmo avere nella giornata e nell’orizzonte costante della nostra vita, la ricerca di questa sintonia, il sapere che in gioco, al profondo nella nostra realtà, una forza tale che può farci diventare figli di Dio, come lo è diventato Gesù”.

CARLO MOLARI.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.