Non sono figli di un dio minore…

Non-sono-figli-di-un-dio-minore. Il cagnolino stava li, sul ciglio della polverosa strada a guardare con gli occhi tristi le macchine che andavano via dalla spiaggia piene di bagnanti sudati, abbronzati e indifferenti.

E gli umani si sa hanno ragione in questi casi.

Sei nero, spelacchiato, abbandonato da chissà quanto tempo.

Sei il corrispettivo canino dei nostri clochard che vivono di poca carità e di molti sguardi carichi di indifferenza, ai margini delle strade delle nostre polverose città.

Io lo guardavo quel povero animale, grande e grosso eppure così piccolo dentro quegli occhioni scuri da fare tenerezza.

Non ho avuto di meglio da fare che il niente: ho solo detto poveretto, chissà che caldo e sete che avrà.

E basta, ho solo detto e pensato questa cosa.

Come quelle persone pie e religiose che alla richiesta di aiuto, seppur dignitoso e silenzioso di molti bisognosi ai margini delle nostre strade, sollevano gli occhi al cielo, giungono le mani e dicono al malcapitato: pregherò il Signore per te.

Invece bisognerebbe fare come ha fatto un giorno una mia amica che all’arrivo del barbone di turno invece di dirgli non ho niente, come subito dissi io, gli ha offerto delle sigarette facendolo sorridere.

O fare come ha fatto mia moglie oggi pomeriggio che ha preso la bottiglia di acqua fresca, e incurante della polvere o della reazione di un animale triste e magari incattivito, gli ha riempito il bicchiere di acqua facendolo bere.

E quel povero essere ha bevuto fino all’ultima goccia, ha rovesciato il bicchiere e lo ha messo di nuovo in posizione di attesa per essere riempito.

Mia moglie lo ha riempito di nuovo e di nuovo quell’essere lo ha bevuto fino all’ultima goccia.

Nel mentre io soddisfatto di quella buona azione altrui, avevo messo in moto, e la reazione del cane è stata inaspettata.

Si è messo davanti la mia auto e scodinzolando come non mai mi sarei aspettato, ha fatto da apripista nella polverosa strada che per il fatto di avere macchine posteggiate a destra e a sinistra diventa a senso alternato di marcia.

Ma lui imperterrito davanti a noi, faceva fermare le auto che venivano in senso contrario dandomi modo di passare io per primo .

Scodinzolando mi ha scortato così fino al bivio di uscita, sulla statale poi ci ha lasciati non potendo certo sostenere la mia seppur ridotta velocità.

Ma credo non volesse venirci dietro, solo ringraziare del gesto scortandoci per quelle poche centinaia di metri.

Vi prego NON ABBANDONATE gli animali, hanno un’anima sensibile, e sono capaci di soffrire non per fame e sete, ma per mancanza di amore.

Non-sono-figli-di-un-dio-minore. Amiamoli e il loro dio ce ne sarà grato

Anche il nostro.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.