Italia contro tutti

Andando indietro nel tempo storico, sto leggendo qualcosa su Moro, mi accorgo come l’Italia sia uscita umiliata dalla seconda guerra, nonostante la Resistenza con tutte le sue contraddizioni di conflitto civile e lotta di liberazione dal fascismo.

E di come la nostra nazione abbia avuto negli inglesi e nei francesi i suoi più acerrimi avversari politici sullo scacchiere mediterraneo.

Ma solamente la nostra esclusione dal colonialismo dopo la guerra ha potuto riportarci ad un ruolo di primaria importanza come paese cerniera tra l’Alleanza Atlantica e i Paesi Arabi.

I quali ci vedevano loro interlocutore naturale, al contrario di quanto accadeva con Francia e Inghilterra che con le loro mire espansionistiche erano i loro primi nemici.

Noi infatti siamo stati tra quelli che hanno aperto da subito la questione Grecia e Turchia nell’Europa prossima a venire.

Abbiamo corso il rischio, subito dopo il trattato di pace, di essere suddivisi in quattro zone di influenza tra i paesi vincitori del conflitto.

I britannici volevano le isole di Lampedusa, Linosa e Pantelleria, e l’arcipelago toscano.

La Francia la Val d’Aosta, parte del Piemonte e della Liguria.

Gli USA le loro basi le hanno avute e tenute.

La URSS lasciava a Tito mano libera nel nord est, per il progetto della annessione di Trieste, Gorizia e Istria, salvo poi ritirarne l’appoggio quando lo stesso dittatore jugoslavo cominciava a diventare una minaccia per la stessa unione Sovietica.

La storia ha preso direzioni diverse per nostra fortuna.

Ma la conservata unità nazionale, geografica e politica, fu pagata col prezzo della limitazione della azione della nostra politica estera mondiale, ma non mediterranea come vedremo, e da un controllo ferreo sulla politica interna tesa a salvaguardare il paese dalla ascesa dei comunisti filo sovietici al governo.

Voluto soprattutto dall’Inghilterra e dagli USA, che agivano e agiscono sempre con estrema attenzione tramite i loro servizi segreti con la complicità dei nostri, attenti a ogni nuovo anelito di sovvertimento della politica nazionale che non sia una minaccia alla NATO, come potrebbe essere un governo filosovietico che ormai non è più all’orizzonte. Ma questa situazione era ben presente e reale negli anni ’70, e a pagarne le spese fu il principale protagonista della politica del compromesso storico.

Dopodiché fate le somme e avrete delle parziali o soddisfacenti risposte sul caso Mattei e Moro

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.