Il tempo, tutto toglie e tutto dona

Io credo fermamente che il tempo può toglierci tutto, salvo poi magari restituirci lo stesso maltolto.

Basta avere la pazienza di aspettare, e non perdere mai la fiducia nella vita, che comunque va vissuta e accettata e alla fine è l’unica che conta.

L’unica fede che ci salva, che ci permette di prenderci cura l’uno con l’altro per renderla migliore, accettabile, piena, ricca di momenti di gioia che sommati possono dare come risultato la felicità.

Magari non sempre e non per tutti, ma credo che a turno ci tocchi una parte di essa.

Ecco perché qualunque danno la vita e il destino possano riservarci, poi pian pianino vanno lasciando il posto ad un mesto ricordo, che viene soppiantato dalla gioia di quel che poi negli anni viene a sostituire il dolore, il danno subito permanentemente, fosse pure un occhio o la bellezza che fu, una perdita che allora sembrava irreparabile…

Invece per mia fortuna così non è stato,

Nulla è irreparabile ed irrimediabile, solo la morte mette fine ad ogni discorso.

Morto l’uomo vecchio ancor giovane, l’uomo nuovo nato con difficoltà da quelle ceneri, ha accettato con fatica il nuovo ruolo che la vita gli ha destinato, non sempre di primo piano, ma gli ha messo accanto e vicino persone magnifiche, grandiose nella accoglienza, nello spirito, nei gesti.

No, domani non ci sarà nessun brutto ricordo da essere considerato tale, nessun 20 maggio 1995 .

No, adesso ho di meglio, credo il meglio che potessi sperare, tutto…

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.