Gv 5,33-36 Opere di Dio

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:
«Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato».

Gesù difende il suo operato davanti ai Giudei che lo accusano di sedizione e bestemmia. Egli sostiene a spada tratta che il suo atteggiamento a favore dell’uomo è l’unico discrimine tra il bene e il male ed è l’unica norma di condotta che Dio ha stabilito.  Gesù si difende, e poiché è in causa la legge divina, sa che non può essere lui testimone di sé stesso, né accetta che altri uomini testimonino a suo favore. Benché per lui aveva testimoniato il Battista, e gli stessi Giudei erano andati da lui al Giordano per indagare, Gesù non può appoggiarsi a questa testimonianza. Anche se il Battista era inviato da Dio, come testimone della luce che veniva in mezzo agli uomini. E gli uomini per un poco l’hanno accolta, per opportunismo. Poi Giovanni è stato incarcerato e ucciso. In ogni caso mentre Giovanni testimoniava con le parole, Gesù  testimonia con le opere, e la qualità di tali opere dimostrano che Gesù è inviato dal Padre. Chi concepisce Dio come Padre deve concludere che le opere di Gesù, che realizza il bene dell’uomo, sono opere di Dio. Gesù richiama le Scritture a suo favore, ove Dio prova sollecitudine e compassione per il suo popolo, rendendo giustizia all’oppresso, riabilitando il condannato, spezzando il giogo dell’oppressore.  Dio cerca il popolo disperso, che è abbandonato come gregge senza pastore, e perciò susciterà un pastore che se ne prenderà cura.  Queste sono le premesse dell’azione di Gesù, e la testimonianza a suo favore portata dalle Scritture e dai Profeti.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.