Epifania, epiphàneia, apparire dall’alto indica la manifestazione di una divinità.
Ma questo noi sappiamo, che non c’è nessuna divinità che ci apparirà dall’alto.
Quindi essa è la manifestazione cosmica di una divinità presente nel creato che si fa manifesta a noi attraverso le magnificenze di questo mondo e degli universi che lo contengono.
E poi, cosa sarebbe più appropriato per ognuno di noi, se non farci manifestazione di Dio davanti al prossimo che ci sta accanto?
E qual è il modo migliore per farlo, se non amandolo?
Amare al di la di ogni nostra debolezza e cruccio, di ogni nostro piccolo egoismo.
Di ogni tentativo che la nostra essenza spirituale capace del bene ma anche del male, non faccia prevalere il secondo malvagio aspetto, a discapito del bene che vorremmo compiere e non facciamo.
Essere epifanici significa mostrare il lato migliore del nostro essere, quello che tende all’armoniosa relazione tra i viventi, e che sottomette al suo ordine cosmico, inteso come bellezza, tutto ciò che vive e ama.
Assecondando così il divenire evolutivo secondo ordine e giustizia, quella insita nella divinità che ha avviato il processo in essere, e che vede noi uomini coautori nella creazione.
Mente e braccia operanti e pensanti di Dio nel mondo.
E amanti.