Famiglia allargata alla umanità intera

Dopo aver detto ai discepoli che confidare nella ricchezza accentua l’impossibilità della costruzione del regno di Dio basato sulla solidarietà, perché la ricchezza la si ottiene spesso togliendo il necessario a chi ha bisogno, Pietro si preoccupa e chiede. Loro che hanno lasciato tutto per seguirlo, e temono per il loro futuro, che ne sarà di loro?  Di fronte alla  domanda di Pietro, Gesù risponde che non c’è nessuno che avendo lasciato padre, madre, sorelle e fratelli, figli e campi non abbiano ricevuto nel presente il centuplo in case, madri, sorelle, fratelli e campi, e poi nel futuro la vita eterna.
Adesso, nel presente seguendo Gesù si ha la pienezza di vita, e cento volte tanto quel che si lascia, tranne il padre che è figura di autoritarismo, che Gesù esclude dalla sua comunità, essendo uno solo il padre quello che è nei cieli. Non chiamate nessuno padre sulla terra perché uno solo è il Padre che è nei cieli. Cadendo la figura istituzionale paterna, segno dell’autorità familiare e della potestà dell’uomo sulla donna, viene a mancare secondo l’azione di Gesù, anche il pilastro fondamentale del nucleo familiare, che è una delle istituzioni che Gesù abolisce assieme allo stato e al dio della religione. Basti ricordare l’episodio in cui Gesù viene informato che i suoi familiari lo cercano, per farlo internare perché lo credono pazzo, e lui serafico risponde: chi è mia madre? chi sono i miei fratelli e sorelle? Solo chi fa la volontà del padre mio è madre, fratello, sorella. «Ecco mia madre e i miei fratelli!
Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre». Allora poiché sono molti i passi del vangelo in cui la famiglia non viene presentata come nucleo fondamentale della società, come tradizione vuol farci intendere, mi chiedo su quali basi bibliche e neotestamentarie la chiesa si arrocca su posizioni così oltranziste quando si tratta di difendere a modo suo la causa dei divorziati feriti da amori finiti. Meglio sarebbe se da madre misericordiosa abbracciasse i figli, più o meno meritevoli, con uguale affetto e compassione, senza nessuna distinzione.  Mentre aver lasciato  tutto e averlo seguito  significa fondare quel regno dove non ci sarà miseria ma  affetti e abbondanza per tutti, senza diseguaglianze e sfruttamento.  Questo significherà la scomparsa del potere, ed ecco perché non viene nominato il padre tra coloro che vengono ritrovati in abbondanza nelle parole di Gesù, perché  egli, il pater familias, rappresenta il principio di autorità a cui stanno sottomessi tutti nella sua casa.  Allora sarà necessario che i primi siano ultimi,  gli ultimi saranno primi. Non si fa parte  del regno se si mantiene una posizione di predominio che crea dipendenza e sottomissione. Nello spirito delle beatitudini se i primi rinunciano al loro potere e si fanno ultimi e servi allora  si creerà quella comunità di amore e di abbondanza per tutti, solidale e fraterna.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.