S’ode a destra di Meloni uno strillo
a sinistra risponde un flebile squillo,
d’ambo i lati d’Italia si forgia la tomba,
ad opra di figuranti di politica terren.
Quinci spunta dai social un vessillo,
quindi un altro s’avanza su tik tok resuscitato,
ecco appare salvini con cappato,
ecco calenda che incontro gli vien,
che di mezzo a loro scompare della contesa il terren.
Già le chiacchiere si sommano alle chiacchiere,
l’uno e l’altro affossano il senno,
grondano parole, raddoppiano lo sdegno.
Chi sono questi? Alle belle contrade
candidati stranieri come in guerra,
giurano di far salva questa terra
o al limite prendere ciò che afferra.
Di un partito son tutti,
una lingua parlano tutti.
Politici l’italico li dice,
di comune inutile lignaggio
ad ognuno d’essi dal volto traspare.
Questa terra da tutti depredata
questa terra di parole ora soverchiata,
che natura da altre ha divisa,
riempita da cialtroni
che l’un con l’altro si accusa.
Ahi sventura! Sventura!
Già le urne il destin han deciso,
tutta nera è la vasta nazion,
cresce il grido, raddoppia il dolor.