Due Agosto a Bologna 1980

BOLOGNA 2 AGOSTO 1980…

Era l’Italia che era reduce dall’assassinio Moro e strage di via Fani, e i servizi segreti anglo americani ci temevano per la nostra politica a favore del Medio Oriente, palestinesi compresi, e della Libia, contro gli interessi inglesi.

E per l’avvicinamento ormai quasi certo al governo del PCI, che sarebbe stata cosa fatta senza i servizi segreti deviati.

Non dobbiamo mai scordarci gli scenari post seconda guerra mondiale, dove il nostro paese era uscito a pezzi e trattato da pezzente.

Fummo messi, scritto nero su bianco nel trattato di pace, sotto tutela dei 4 paesi vincitori, e tutto ciò che riguardava la nostra politica estera era tenuta sotto controllo da loro.

La storia dell’Italia e della riconquistata dignità di paese democratico vide una lunga cavalcata da protagonista dela nostra politica, che senza turbare gli interessi internazionali a cui dovevamo stare soggetti, seppe scalzare gli inglesi da posti strategici come Iran e Libia.

E farsi amici in medio oriente preziosi e ricchi per la nostra economia.

E tenere a bagno maria i comunisti che tanto spaventavano inglesi e americani, con il centro sinistra di De Martino e Moro.

Il 1980 è figlio di questa storia, dei golpe Borghese falliti, della P2, dei servizi segreti deviati al servizio di sua maestà inglese.

Segreti di stato che verranno desecretati fra una decina di anni…

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.