Arnaldo, chi era costui?

La proposta di Claudio Durigon assessore leghista di intitolare un giardino di Latina al fratello di Mussolini, Arnaldo mi pare, faccia parte di quel sottile giochino che il più famoso Mitridate del Ponto inventò e sperimentò su stesso.
Intanto il giardino è intitolato a due eroi che hanno perso la vita lottando contro la mafia, Falcone e Borsellino, i due giudici siciliani, non hanno motivo e rivali tali che potrebbero spodestarli dalla toponomastica.
Quindi la trovata del senatore leghista, o è una gaffe o è una boutade alle quali negli ultimi anni ci stiamo così tanto abituando che tutto sembra passare inosservato e senza effetti collaterali.

Proprio come passò senza effetti il veleno col quale il generale re del Ponto, Mitradate appunto, aveva ingerito per porre fine alla sua esistenza. Ma poiché per tutta la vita, temendo congiure contro di lui si era abituato a ingerire quotidianamente in dosi omeopatiche il veleno di moda allora, quando decise di usarlo per suicidarsi aveva tanti di quegli anticorpi che il veleno non gli fece niente.
Il mitridatismo aveva funzionato alla perfezione.
Da noi queste trovate dei nostri politici stanno sortendo l’effetto di annullare e annichilire, come una qualsiasi variante covid, gli anticorpi dell’antifascismo.
Indebolendo la struttura portante del nostro ordinamento, che sono la democrazia e l’antifascismo, al punto tale che Falcone e Borsellino giudici onesti e eroici potrebbero perdere il ruolo che la storia ha loro assegnato a favore di un Mussolini qualsiasi che la storia ha relegato all’oblio.
E intanto a Roma cazzeggiano di voler cambiare nome a piazzale dei Partigiani  dandogli quello  di Hitler.
Ecco a che punto stiamo, politici che fanno apologia del fascismo e del nazismo e occupano le nostre istituzioni invece che le patrie galere.
Si invoca allora ancor di più il triplice . resistere, resistere, resistere, lanciato in epoca recente da un altro giudice e da un altro presidente della nostra repubblica democratica ed antifascista.
ad minora delabimur
Canicatti, 2021,agosto, 13
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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.