Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.
Tutti abbiamo presente Lazzaro che ritorna in vita, vero? Lazzaro significa “Dio aiuta”.
Ebbene siamo tutti del Lazzaro che sperimentando la morte la superiamo per entrare nella Vita eterna per qualità, e non per durata, di Dio, Colui che resuscita i suoi figli dalla morte.
Una lettura del vangelo e dell’episodio di Lazzaro letterale ci porterebbe a delle pie consolazioni che servono a ben poco, perché ci farebbero sentire come Marta e Maria ancora più increduli di fronte alla morte e alla prospettive di una resurrezione alla fine dei tempi.
Anzi a noi parenti di un morto ci darebbe la sgradevole sensazione dei credenti di serie B di fronte a coloro che al tempo di Gesù hanno goduto del favore della richiamata alla vita.
Allora è chiaro che l’episodio non va letto in senso obsoleto e letterale ma simbolico, affinché possa dispiegarsi la profondità teologica e di fede che l’evangelista ci vuole trasmettere. Intanto davanti alla morte nessuno rimane indifferente. E Gesù stesso piange l’amico che è morto. Anche se il vangelo ci dice come piange Gesù, in maniera molto dettagliata. Mentre per i parenti e la gente presente usa il verbo greco “klaion” da cui clamore, piangere disperato, per Gesù egli usa il verbo “dakrion”, da cui ghiandola lacrimale. Gesù piange commosso per amore, quasi spremendo la lacrima dagli occhi, e dentro se “freme” per la incredulità della gente davanti alla morte.
Gesù ci mostra che chi crede in lui non muore, e l’evidenza della morte, con Lazzaro che esce avvolto nelle bende di essa, viene sconfitta con l’ordine di liberarlo e lasciarlo andare.
Questo perché chi muore è già da subito nella vita eterna del Padre
È ciò che vale per Lazzaro e le sue sorelle, vale per Noi e i nostri defunti: chi crede ha la Vita eterna, già da subito in vita, o si resuscita adesso accogliendo la parola di Gesù o non si resusciterà da morti. L’Amore è, è ciò che fa essere, l’Amore è quel legame – così forte e così fragile – che tiene assieme, che permette la vita. Questa energia così forte ed inesauribile che permette all’universo di esistere e alla vita di rinnovarsi e fiorire sempre in forme nuove.