Ultima chiamata

Il due dicembre 1985 sostenni l’ultimo esame all’università, Clinica Chirurgica, con un luminare del campo della chirurgia a Palermo. Avevo fatto un brillante pre- esame col suo vice, mi aveva pure complimentato come succedeva spesso prima di affrontare il cattedratico. Che chissà per quale motivo mi facevano sentire sempre così piccolo e ignorante, e io affondato nella ammirazione e nella timidezza nei confronti del professorone di turno, spesso mi bloccavo e non rendevo come avrei dovuto.

Quella volta successe lo stesso, superato però i primi momenti di iniziale stordimento, andai alla grande su un argomento che ancora oggi ricordo con piacere e che affronto coi miei pazienti in maniera brillante: insufficienza venosa arti inferiori e tromboflebiti.

Il prof però era di altro avviso, sembrava quasi volesse rispettare la media che io mi portavo appresso e a conclusione dell’interrogatorio, tale definisco il mio esame, mi fece una domanda da rischiatutto, una di quelle da lascia o raddoppia.

Alla quale non avrei potuto rispondere manco se avessi avuto Google sottomano tanto era difficile il nome dello scienziato che aveva dato il suo nome a una patologia particolare della tiroide.

In conclusione, 24 e prosit. Tanto dopo venti giorni avevo l’esame di laurea, e chi se ne fregava più della media?

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.