Incarnazione, ma quella vera

Teologia on the road, riflettendo durante una visita domiciliare.

I Padri della chiesa dei primi secoli, fino a Tommaso dai. Grande fede in ognuno di essi, grande sapienza rispetto ai tempi in cui vissero, impregnati di filosofia greca e latina,e anche notevole spirito di sacrificio che li spingeva a vivere da eremiti per sfuggire al mondo e alle sue insidie, anche all’estremo gesto di evirarsi come fece Origene che si ridusse eunuco per ” il suo regno dei cieli”; così come Agostino che non fece più sesso dopo la sua conversione. . .
Ma il resto? Tutto quello che la chiesa e la dottrina cattolica, e gran parte della teologia ancora ci impone e ci tramanda, e ci dice che è così e non altrimenti, coi suoi dogmi di fede, tutto questo castello, enorme, fatto di parole, concetti, astrazioni, questo castello teologico altissimo, che nei secoli si è venuto costruendo ad appesantire la spiritualità dei cristiani, siamo sicuri che abbia un fondamento? Grande rispetto per il loro pensiero e la loro ricerca, per carità. Ma una volta appurato che mancano le fondamenta, che tutto poggia su una mancata corretta conoscenza scientifica per quei tempi limitatissima, incompleta, che pure la loro predicazione era fondata su una scorretta esegesi delle scritture, spesso letterale e storicistica, come possiamo dare ancora per buone e valide idee come il peccato originale originante, la triplice verginità di Maria, la divinità di Cristo per concepimento dello Spirito Santo, la sua morte in croce per espiazione dei peccati dell’umanità?
Io voglio una spiritualità che deve fondarsi sull’amore totale.
Reciproco.
Per tutti.
Senza nessuna barriera.
Di sesso, di fede, di religione, di colore
Voglio credere l’incarnazione non come miracolo straordinario, ma come straordinaria manifestazione di Dio nella carne umana.
Che ama.
Che geme.
Che soffre, suda, traspira, gode.
Voglio una Epifania in cui ci si mostri l’umana specie di Gesù, fatta di amore e sofferenza, gioia e dolore, di vita che si dona per gli altri per amore totale.
Voglio vedere in Gesù di Nazaret e in Maria sua madre, gli uomini e le donne che con me e con tutta l’umanità portano il loro fardello di carne, pesante, deperibile, amabile.
Una carne che ama e che desidera.
Non che viene preservata dal desiderio e dall’amore, quello vero che spacca cuori, visceri, apre imeni, che si sporca di sangue e non ha paura di essere perciò meno santa.
Perché Dio quando fece tutte le cose vide che erano buone, e alfine disse andate e moltiplicatevi. Nessuno escluso, manco la Madre di Gesù.
Quindi cari Padri della chiesa, datevi una calmata e ripassate bene la Bibbia.
Naturalmente arrivato a casa del paziente mi sono messo a fare il medico!
Con amore.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.