RIPULIREMO QUESTO MONDO, RAYEM: FOSSE PURE L’ULTIMA COSA CHE FACCIAMO

RIPULIREMO QUESTO MONDO, RAYEM: FOSSE PURE L’ULTIMA COSA CHE FACCIAMO….

RAYAM ha osato avvicinarsi a un altro bambino come lui, a una neonata in culla, per curiosità, per giocare, per confrontarsi col mondo che lo circonda….Quello che fanno i nostri figli, ogni giorno.
Solo che non siamo più in un Paese normale da tanto tempo.
Siamo in Italia,

Abbiamo concepito una legge elettorale fatta per contrastare i populisti e i sovranisti. E’ andata a finire che alla fine i geniali inventori dell’acqua calda, che pensano che basta una legge per fermare le idee ( seppur fallaci) di un partito popolare, hanno perso le elezioni, ed è andato al governo col vincitore 5 stelle il peggio che poteva esserci: la lega.

Così si è aperta una stagione in cui sono tornati alla ribalta le ideologie nazionaliste, razziste e fasciste, che anche se non avessero niente da spartire col vero fascismo, hanno in nuce il germe della violenza.

Perciò sono fasciste. E pericolose.

Così tra slogan violenti, idee violente, proclami violenti, ogni tanto salta fuori un episodio come quello di Cosenza.

Perché alla fine  dalle parole si passa sempre alle vie di fatto, c’è poco da dire.

Un bambino immigrato vede un bambino italiano nel suo passeggino, e forse attratto da un gesto, un sorriso, da un chissà cosa  di magico che solo i bambini percepiscono nella loro innocenza, corre verso il passeggino per strappare una carezza o un giochino  amichevole al suo coetaneo.

Il papà del bambino reagisce con brusca violenza colpendolo con un calcio per allontanare il poverino immigrato. Forse un istintivo gesto di protezione verso il suo pargolo da quelli che sono indicati come coloro che ci invadono, portano malattie, ci rubano il lavoro, e fra poco diremo pure che ci mangiano i bambini.

Denunciato per violenza. Andrebbe rieducato e riabituato al rispetto e all’amore del prossimo.

No, amore magari no,. Ma rispetto si. E poi verso i bambini un trattamento che non deve essere solo di rispetto, ma di accoglienza.

E accoglienza deve essere anche verso i loro padri, e le loro madri, che sfidano il mare e la morte per dare loro un futuro migliore.

Come sicuramente sogna anche questo signore di Cosenza per il suo bambino.

E lo sogna talmente tanto e forte, che arriva al punto di difendere il suo figlioletto da un attacco e da una innocente invasione di un immigrato, dello spazio vitale del passeggino del figlio.

Ecco perché le cattive ideologie vanno combattute.

Perché poi alla fine sfociano sempre in qualche brutale reazione: e le reazioni portano violenza, morte, lutti, guerre, lager, stermini, deportazioni…

Quell’uomo ha cuore e mente chiusa. Da li a chiudere porti e confini il passo è breve.

Da li ad esaltare dittatorelli di piazze e feste de Berghem il passo ancora più breve. E abbiamo imparato sempre troppo poco dalla storia, dal passato, lontano e recente.

Non caschiamoci ancora una volta. Non caschiamo in questi errori facendo finta che niente succede e che tutto si svolga lontano dai nostri occhi e portafogli.

Un giorno potremmo pagarne amare conseguenze, e pentircene ancor più amaramente.

 

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.