Populismo o europeismo…

Tramontata con la caduta del muro di Berlino e del comunismo dal volto umano dell’est europeo nel 1989, la vecchia contrapposizione tra destra e sinistra, abbiamo assistito in Italia alla scomparsa ideologica dei due maggiori partiti che ne erano l’emblema: la democrazia cristiana e il partito comunista.
Assorbiti da un reflusso politico nouvelle vague, si sono succeduti in un continuo decomporsi e ricomporsi sotto più o meno mentite spoglie, innumerevoli partiti e movimenti che ne ne hanno occupato posizioni ed elettorato.
Abbiamo avuto il ventennio berlusconiano contraddistinto da una ricerca di liberismo politico ed economico, al quale si contrapponevano le idee di un partito democratico che cercava di salvare quella residua parvenza di sinistra che si richiamava al solidarismo, al welfare, alla cooperazione.
Poi anche questo residuo ideologico ha dovuto soccombere e cedere il passo alla crisi economica mondiale, alle esigenze di un risanamento economico per stare nell’euro e non subire le speculazioni monetarie, alle politiche restrittive che ne sono conseguite.
E così senza più sinistra in difesa delle masse più sfasciate del nostro paese, e con una destra proteiforme che si presentava sotto molteplici aspetti politici ed economici, adesso la naturale contrapposizione, nata quasi spontaneamente, è tra una destra sovranista e nazionalista e una sinistra, ammesso che si ritrovi, che deve rappresentare suo malgrado gli interessi della nazione a fronte degli impegni assunti con l’Europa e il suo governo a Bruxelles.
Si voterà in tarda primavera per il parlamento europeo, e lo scontro aspro e brutale sarà tra coloro che difendono l’Europa vestendo ancora i panni della intelligenza migliore del paese, come da tradizione di sinistra nel nostro paese che vive ancora dell’eredità di Togliatti.
E quelli che invece si attaccheranno al sovranismo popolare e al nazionalismo di destra, i mal tollerati populisti, contro la burocrazia e i burocrati che stanno impoverendo i paesi più deboli e arricchendo quelli più ricchi.
Chi la spunterà è difficile dirlo, ma se gli europeisti continuano a predicare dal loro piedistallo attaccarli e farli cadere sarà più facile per coloro che stanno sotto.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.