Concetti di teologia semplice

L’operazione che Gesù attua nella sua vita e nel suo agire ha una base da cui obbligatoriamente deve partire nella sua visione teologica di Dio, e questa base non può che essere la Legge e i Profeti (sacra scrittura perché si pensa provenire da Dio). Ma nella predicazione del nuovo messaggio o buona novella, Gesù adopera un metodo semplice e conosciuto: usa una pars destruens e poi una parte costruens.

Cioè io vedo da quello che  raccontano gli evangelisti che Gesù parte si dal vecchio ma per arrivare al nuovo in una maniera talvolta morbida altre volte brutale. Solo così è possibile  leggere gli episodi delle nozze di Cana, oppure le continue infrazioni alla Legge del sabato, del digiuno, delle infrazioni della legge sul puro e l’impuro.  Per esempio, l’interpretazione di Matteo 20,23 (SEDERE ALLA DESTRA E ALLA SINISTRA…) non sono da interpretare secondo me, come una elezione della volontà divina per alcuni a discapito di altri. La ragione è altra: seguire Gesù significa avanzare nella crescita spirituale di Figlio di Dio, e questa crescita la può apprezzare e conoscere solo il Padre che legge nel cuore di ognuno di noi, il quale prepara questi posti per coloro che egli solo conosce. Cioè se i discepoli avessero compreso che Gesù andava a morire a Gerusalemme e non a diventarne re, non avrebbero avuto la maturità spirituale e il coraggio di chiedere di morire con lui, come i fatti hanno poi dimostrato. Dio non controlla la storia, non è questo il pieno significato dei passi Matteo 15,13 (Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata) e 24,36 (Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre). I farisei si scandalizzano del fatto che Gesù demolisca la legge del puro e dell’impuro con una solenne stroncatura dell’uso religioso della abluzione delle mani prima di mangiare, per cui li chiama “ciechi e guide di ciechi” e saranno come piantagione divelta dal Padre del cielo, nel senso che tutto quello che non viene da Dio, e la loro legge non è da Dio, non resisterà al tempo. Tempo che rimane in ogni caso caratterizzato dagli inizi di epoche nuove che soppiantano le epoche disumane in cui l’uomo è schiavo dei suoi simili e dei sistemi di potere che lo tengono in cattività. Solo il Padre, termine della relazione tra gli uomini e sommo bene, può conoscere e misurare il momento della completa maturazione dell’umanità, ma non può certo determinarlo. In quanto alla sostituzione, intesa come cambio di volontà divina, Dio non è volubile (Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare,. Matteo 21,43) ma il regno suo si instaura dove ci siano comunità pronte all’accoglienza del suo amore. Sicuramente non c’è nessun Israele da sostituire e nessun cambio di volontà divina.  E il perdono? Matteo 18,34-35. E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. 35 Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».  Dio non perdona se noi non perdoniamo? No, Dio perdona sempre, noi siamo già perdonati e amati mentre siamo peccatori, dice S. Paolo, ma il perdono di Dio diventa efficace se noi siamo capaci di concederlo a nostra volta al nostro debitore prossimo. Gesù rivoluziona completamente la legge del taglione mosaica, Gesù presenta un Dio che sempre perdona e non va mai in contraddizione con se stesso, essendo la sua sostanza amore e quindi misericordia infinita. Anzi con Gesù crolla la religione del merito e viene a manifestarsi la fede nel Padre che soddisfa i bisogni. Matteo 22,11-14: l’invitato a nozze che non ha la veste adatta, colui che non si è convertito a Gesù, l’ Israele antico che non ha accolto la sua parola di liberazione, costui viene espulso dal regno, non può far parte della comunità nuova dei credenti. E’ una profezia sul tragico destino di Israele, sulla sua esclusione e distruzione dalla faccia della terra, il tempio che cade in rovina e la nazione dispersa tra i popoli. Non c’è nessuna traccia di un Dio ingiusto, solo la figura di una comunità che accoglie e una che rifiuta il messaggio, senza nessuna interferenza divina.
Poiché ogni cosa deve avere piede, anche Gesù lo poggia nel suo retroterra culturale dell’antico testamento e da li prende la rincorsa per darci di Dio una immagine che non era messa molto ben in evidenza nella Legge e nei profeti. ECCO perché abbiamo gran bisogno di conoscenza della Parola di Dio.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.