L’Emerito silenzio che non fu mai scritto

Il pastore tedesco Ratzinger (bau), l’ho sempre considerato un infiltrato delle SS tedesche nella chiesa cattolica, una specie di guardiano o buttafuori che metteva alla porta i “disturbatori” del cesaropapismo di Woitila.
Per non dire delle sue “finte” dimissioni provocate dal pieno fallimento della sua debole e personale gestione degli affari della Curia romana, e dagli scandali da lui coperti negli anni precedenti al suo pontificato.
Li ha mascherati con i motivi di salute, che a quella età potevano essere plausibili, e ha suscitato qualche moto di ammirazione per il suo coraggio.
Io ho sempre chiamato “viltà” quel gesto dimissionario, un vile fuggitivo di fronte ad una chiesa che crollava sotto i colpi degli scandali sessuali.
A distanza di 7 anni gira per il Vaticano con l’abito bianco mai smesso, scrive e rilascia dichiarazioni spesso preda di burattinai che manovrano contro papa Francesco.
E lui di contro sorride con quel sorriso sibilante che manco le migliori specie di serpenti velenosi.
Dove vuole arrivare?
Perché non tace invece di continuare ad aggravare le divisioni più o meno latenti della chiesa cattolica con le sue dichiarazioni verbali o scritte, inficiando un pontificato di Francesco, che tra mille difficoltà sta cercando di salvare la barca di Pietro?
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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.