L’Emerito silenzio che non fu mai scritto
Il pastore tedesco Ratzinger (bau), l’ho sempre considerato un infiltrato delle SS tedesche nella chiesa cattolica, una specie di guardiano o buttafuori che metteva alla porta i “disturbatori” del cesaropapismo di Woitila.
Per non dire delle sue “finte” dimissioni provocate dal pieno fallimento della sua debole e personale gestione degli affari della Curia romana, e dagli scandali da lui coperti negli anni precedenti al suo pontificato.
Li ha mascherati con i motivi di salute, che a quella età potevano essere plausibili, e ha suscitato qualche moto di ammirazione per il suo coraggio.
Io ho sempre chiamato “viltà” quel gesto dimissionario, un vile fuggitivo di fronte ad una chiesa che crollava sotto i colpi degli scandali sessuali.
A distanza di 7 anni gira per il Vaticano con l’abito bianco mai smesso, scrive e rilascia dichiarazioni spesso preda di burattinai che manovrano contro papa Francesco.
E lui di contro sorride con quel sorriso sibilante che manco le migliori specie di serpenti velenosi.
Dove vuole arrivare?
Perché non tace invece di continuare ad aggravare le divisioni più o meno latenti della chiesa cattolica con le sue dichiarazioni verbali o scritte, inficiando un pontificato di Francesco, che tra mille difficoltà sta cercando di salvare la barca di Pietro?