Pasqua di nuova vita

La verità si fa non la si possiede, essere nella verità significa mettere il bene dell’uomo come unico grande valore della propria esistenza. E’ il bene assoluto dell’uomo che conta per Gesù e quindi per noi, non la dottrina o la legge. Dice Alberto che anche se Gesù non fosse esistito, la nostra vita e il nostro agire non cambierebbero di una virgola, perché il suo messaggio sarebbe valido e universale comunque. La chiesa è auspicabile che si conformi al vangelo, non il vangelo alla chiesa, che ne assuma gli insegnamenti e li traduca in atti visibili, che spesso sono in contraddizione coll’insegnamento di Gesù. “Non accumulate tesori sulla terra” e intanto si intitola una banca allo spirito santo, “Non chiamate nessuno padre e maestro sulla terra” e tale titolo viene usato e abusato proprio dagli uomini di chiesa. Accogliere l’invito di Gesù:” Venite e vedete”, e in questo caso bisogna mostrare una comunità di Gesù fondata sull’amore, condivisione, servizio. Ma non è certo lo spettacolo offerto dalla chiesa ufficiale, e questo sicuramente è lo scandalo con cui Gesù diceva che nessuno nella sua comunità doveva essere di “inciampo” agli ultimi e ai piccoli della terra. Nel vangelo di Giovanni, Gesù assicura che ci dà la sua gioia piena e traboccante. La gioia non si trasmette con dottrine e catechismi, ma si trasmette per “contagio”. Gesù ci insegna ad essere felici con delle indicazioni precise: “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Anche nel morire bisogna essere consapevoli che la morte non interrompe la vita ma ne permette lo sviluppo nel pieno delle sue potenzialità. Quando si vive per gli altri, allora possiamo sperimentare sempre una presenza costante del Signore nella propria vita. Occupiamoci degli altri e il nostro Padre si occuperà di noi, e nel cambio si ottiene cento volte tanto. Cosa è allora il regno di Dio?. Non è certo qualcosa dell’aldilà, ma una società terrena dove si condivide, si solidarizza e si serve con gli altri e per gli altri. Gesù non è il servo di Dio, come Mosè, ma è un “figlio” che basa il suo rapporto con Dio sull’amore e non sulla obbedienza, e ci permette di avvicinarci a Dio anche senza essere puri; non è vero che occorre essere puro e degno per avvicinarsi al Signore, ma è la vicinanza del Signore che rende puri e degni. Alberto Maggi conclude come S. Pietro negli Atti: “Dio mi ha mostrato che nessuno è impuro”. E’ la religione che divide in puri e impuri, ma l’amore di Dio è per tutti, questo dovrebbe essere il messaggio ecumenico, l’amore di Dio non viene elargito per meriti ma come dono della compassione di Dio, secondo i bisogni di ognuno, senza esclusione, per chiunque. Gesù non muore per la volontà di Dio, ma per l’interesse e la convenienza della casta sacerdotale, che fece questo per conservare il potere. (grandiose parole di ALBERTO MAGGI, auguri da gioacchino la greca)

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.