PAROLA DI DIO E DOTTRINA DEGLI UOMINI

PAROLA DI DIO E DOTTRINA DEGLI UOMINI
di fra Alberto Maggi, osm – Direttore Centro Studi Biblici “Giovanni Vannucci” – Montefano
Incontro biblico tenuto a Cuneo il 30-31 maggio 2009
trasposizione da audioregistrazione non rivista dall’autore…

Nell’eucaristia Gesù si fa servo perché quelli che vengono considerati servi si sentano signori. Uno dei discepoli sdraiato nel seno di Gesù. Qual è il significato? Questa espressione seno nel vangelo di Giovanni appare due volte, nel prologo quando dice che il Figlio è nel seno del Padre (nel seno significa essere intimamente unito al padre) ebbene c’è un discepolo che è intimamente unito a Gesù. Questo discepolo è anonimo, non ha nome e non è lecito battezzarlo. L’unico distintivo è: quello amato da Gesù, ma essere amati da Gesù è la relazione normale che Gesù ha con tutti i suoi discepoli. Questo discepolo è anonimo. L’evangelista non intende tanto richiamare una figura storica, ma una figura ideale di modello di discepolo. Chi è? Quello che per primo ha seguito Gesù, gli è intimo nella cena pronto a farsi pane e al servizio con lui, sarà presente presso la croce pronto a fare la fine di Gesù e sarà il primo a sperimentarlo risuscitato. A questo gli fece un cenno Simon Pietro di domandare chi è colui che parla. Notate che mentre questo discepolo che è intimo di Gesù gli è vicino, Simone gli è lontano. E più lontano, non è tanto una vicinanza fisica, ma una lontananza ideologica. Simone non accetta di farsi lavare i piedi, per cui non ha nulla a che fare con Gesù. Allora deve fare un cenno a questo discepolo. 25 Ed egli reclinandosi sul petto su Gesù gli dice: Signore chi è? 26 Risponde Gesù: è colui per il quale inzupperò il boccone e glielo darò. In un clima di grande sospetto tra i discepoli di Gesù dove ogni minimo gesto di Gesù viene scrutato, Gesù sceglie per indicare, a chi? al discepolo che ha i suoi stessi sentimenti un gesto di amore preferenziale. Nei pranzi importanti il padrone di casa iniziava intingendo un pezzo di pane, il pane serviva come posata, intingendo un pezzo di pane nella salsa o nel cibo e lo offriva a chi? All’ospite più importante. Allora per Gesù l’ospite più importante in questa cena è Giuda perché è l’unico in pericolo di perdersi definitivamente. Abbiamo detto che in Gesù si manifesta l’amore di Dio e l’amore di Dio può essere continuamente proposto, offerto, ma non può essere imposto. Allora Gesù sceglie questo gesto preferenziale nei confronti di Giuda. Quindi di fronte al discepolo che intende tradirlo Gesù non solo non lo denuncia, ma di fronte a tutti gli altri dimostra un segno d’amore preferenziale in modo che gli altri non sospettino minimamente di Giuda, ma Giuda capisca il gesto di Gesù: guarda quanto ti amo, tu per me sei il più importante. E inzuppando il boccone (il verbo inzuppare in greco è il verbo bapto da cui deriva il verbo baptizo da cui il nostro battesimo). Perché l’evangelista adopera questo verbo, inzuppare, impregnare? Perché una attività che tutti gli evangelisti indicano come specifica di Gesù è quella di battezzare nello Spirito santo. Tutti e quattro gli evangelisti indicano che l’attività di Gesù è quella di battezzare in Spirito santo. Però stranamente nei vangeli non si trova neanche una sola volta in cui Gesù battezzi in Spirito santo. Il battesimo dell’acqua si sa cos’è, immergersi nell’acqua, elemento esterno all’uomo in segno di cambiamento. Essere battezzati nello Spirito significa essere impregnati, inzuppati di questo Spirito, cioè dalla forza di Dio. Ma quando è che Gesù battezza nello Spirito santo? Ebbene, l’allusione dell’evangelista parlando del boccone, è chiaro, è 23 nell’eucaristia. Nell’eucaristia, nella celebrazione eucaristica mangiando quel pane che è il corpo di Gesù e bevendo quel vino che è il suo sangue c’è il battesimo nello Spirito santo, cioè si viene impregnati e inzuppati della stessa vita divina. Quindi l’eucaristia, l’abbiamo detto più volte stamattina, è un momento importante, indispensabile e prezioso della comunità cristiana perché l’amore ricevuto da Dio entra nell’intimo delle persone e gli consente di essere un amore comunicato agli altri. Quindi è nell’eucaristia che Gesù comunica la sua stessa vita a quanti lo accolgono. Ebbene, Gesù inzuppando il boccone lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. notate gli stessi verbi della celebrazione eucaristica. Giovanni non ha le parole di Gesù sul pane e sul vino, però ripete gli stessi verbi: prese il pane e lo diede. Quindi questo pane che Gesù dà al discepolo è il suo pane, la sua vita, quindi Gesù consegna la sua vita al discepolo. Ora la vita di Gesù è nelle mani del discepolo. Non sappiamo ancora che cosa farà il discepolo. Se mangia questo pane assimila la vita di Gesù, è il battesimo nello Spirito santo, Gesù gli comunica la sua stessa capacità d’amore. Se lo rifiuta vedremo cosa succede.27 Allora, dopo il boccone, entrò in quello l’ evangelista mostra il suo disgusto verso questo discepolo traditore ed evita di nominarlo. E’ talmente il disprezzo verso quest’uomo che dice: entrò in quello il satana, l’unica volta che appare questo termine in tutto il vangelo. Il satana può entrare in Giuda perché nel discepolo non è entrato Gesù, mangiava come abbiamo visto il pane con Gesù, ma non mangiava il pane di Gesù. Satana prende possesso di quello che giudica suo. Giuda è ladro e bugiardo e ha per padre il diavolo che l’evangelista ha descritto che è omicida fin da principio e padre della menzogna. Quindi Giuda non mangia il boccone, non si assimila con Gesù, ma fa suoi i valori del satana, del potere, del rivale di Dio. Allora a questo punto Gesù quindi gli disse: quello che fai, fallo presto. Gesù non lo trattiene, l’amore non può farlo. L’amore può essere soltanto offerto e Gesù fino all’ultimo ha mostrato la sua capacità d’amore e di fronte al discepolo che ha già deciso di tradirlo Gesù gli dice: guarda quanto ti amo, guarda, metto la mia vita tra le tue mani. Ebbene, Giuda la scelta l’ha fatta. Prende il pane, ma non lo mangia. Allora Gesù a questo punto gli facilita la via d’uscita e scrive l’evangelista che 28 Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; 29 alcuni infatti pensavano che tenendo Giuda la cassa Gesù gli avesse detto: compra quello che ci occorre per la festa, oppure che dovesse dare qualcosa ai poveri. Se Giuda è ormai lontano con il suo cuore occupato dal satana, anche gli altri discepoli mostrano l’incomprensione del pensiero e dell’agire di quello che è il loro maestro. Infatti pensano che Gesù abbia incaricato Giuda di comprare l’occorrente per la celebrazione pasquale perché? Perché non hanno compreso che è Gesù l’agnello di Dio per la pasqua, non hanno ancora compreso il significato della presenza di Gesù.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.