Pagina di fine anno

La vita non può esser colta in poche formule. In fondo, è quel che stai cercando di fare tutto il tempo, e che ti porta a pensare troppo: stai cercando di rinchiudere la vita in poche formule ma non è possibile, la vita è infinitamente ricca di sfumature, non può essere imprigionata né semplificata. Ma semplice potresti essere tu …
(…)Possono renderci la vita un po’ spiacevole e possono privarci di qualche bene materiale o di un po’ di libertà di movimento, ma siamo noi stessi a privarci delle nostre forze migliori con il nostro atteggiamento sbagliato: col nostro sentirci perseguitati, umiliati e oppressi, col nostro odio e con la millanteria che maschera la paura.

Certo che ogni tanto si può esser tristi e abbattuti per quel che ci fanno, è umano e comprensibile che sia così.
E tuttavia: siamo soprattutto noi stessi a derubarci da soli.
Trovo bella la vita, e mi sento libera. credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore.
La vita è difficile ma non è grave.
Etty Hillesum.
In fondo bisogna anche comprendere che siamo noi che diamo delle scadenze alla vita, che cerchiamo di ingabbiarla in numeri, date, in un tempo che non esiste, se non come la coscienza del nostro mutare di fronte a noi stessi e agli altri.
Il tempo e la vita non hanno una data, non conoscono anni che iniziano e finiscono.
Non ha senso dire che un anno finisce e ne inizia uno nuovo se non per dare sfogo e spazio a riti contro quella paura del tempo che ci sovrasta e che noi vediamo scorrere in questa vita come su un tapis roulant, che alla fine della corsa ci precipita in un baratro che inghiotte tutti.
E che la speranza, che è l’ultimo e più salvifico dono che Pandora serbò per noi nel suo vaso che conteneva il bene e il male, che hanno devastato la vita degli uomini e degli dei, quella speranza sarà la nostra àncora a cui ci aggrapperemo per non essere inghiottiti dal nulla o da qualche Sheol.
E per non soccombere già in vita a questa angoscia abbiamo inventato questi riti, queste celebrazioni di massa, questi sortilegi magici ma che magici non sono, per esorcizzare la fine ed esaltare l’inizio.
Non ci sono capodanno da festeggiare, date da ricordare.
La storia dell’umanità in fondo non ne conserva che pochi di significativi.
E anche io nella mia memoria come facente parte di un organismo che non si può racchiudere nel mio piccolo essere, ne conservo di poche: la data di nascita dell’URBE, di Gesù conteggiata come anno zero della nostra epoca, della scoperta dell’America, la rivoluzione francese, il concilio vaticano 2°..
Non si festeggia il capodanno, non esiste la fine di un anno, esiste solamente la percezione di un periodare che ciclicamente ritorna a ricordarci che noi siamo essere finiti fatti di tempo e delimitati da uno spazio circoscritto che dobbiamo riempire con il nostro valore.
Siamo felici se possiamo…auguri dal doc.
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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.