Morire per una missione d’amore

Perché Gesù è morto? Per i peccati da redimere?

NO!

Gesù è stato solidale fino alla fine con la sua idea: quella di realizzare una comunità di credenti che avrebbero mostrato l’amore del Padre uguale per tutti gli uomini, meritevoli e non. E fedele a questa idea, in cui il regno di Dio in terra doveva essere un regno di uguali, dove nessuno avrebbe sopraffatto e comandato sugli altri, o accumulato per se stesso, ma avrebbe servito gli altri facendosi ultimo per essere primo nel regno di Dio in terra, andava a scontrarsi con chi deteneva il potere religioso e politico.

Questi detentori del potere terreno di Mammona servi quindi del principe di questo mondo, non potevano certo vedere capovolti i paradigmi su cui era impostata la società di quel tempo. Ma anche quella di oggi, dove la forza e la volontà di potenza sembrano vincenti nei confronti dell’amore e della solidarietà umana.

E in ogni angolo della terra, dove l’amore per il potere sconfigge il potere dell’amore, c’è sempre un uomo Gesù che lotta per sconfiggere questo demone che avvelena la vita degli uomini e impedisce l’avvento del Regno. La storia dei peccati e della loro redenzione va vista in un’ottica diversa e meno clericale di come si è soliti trattarla.

Vi è peccato la ove regna l’ingiustizia, la sopraffazione, l’egoismo. Una società che non promuove la crescita umana e la valorizza, come faceva Gesù incontrando i derelitti, i peccatori, I pubblicani e LE prostitute, è una società immersa nel peccato.

Che non sono i classici precetti da sacrestia, ma ben altro più grave e letale. E’ da questa ingiustizia che ci dobbiamo salvare. Perché ci è comodo pensare che Gesù è morto al posto nostro. Gesù non si è fatto carico di nessun peccato, ma dal peccato è stato messo in croce e ammazzato. E resuscitando ci ha mostrato come una vita spesa per amore e con amore trionfi su tutto alla fine: anche sulla morte.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.