Mai una gioia …

Fine del mondo levati…

Da una radio nazionale che trasmette dal Nord Italia, dove imperversa un prete che ogni mezzora, invece di recitare il Rosario come dice la Regina della Pace, recita il codice Iban per i versamenti da devolvere alla radio ricavo questa riflessione.

L’ultimo segreto misterioso che la Madonna rivelerà sarà tremendo, quasi si prefigura una fine del mondo, scatenando paure millenarie e superstiziose. Tale segreto verrà rivelato tre giorni prima che si avveri.

Cerchiamo di immaginare quello che potrà accadere: poiché l’invito alla conversione, con digiuni preghiere e confessioni, è rimasto in gran parte inascoltato dopo più di 40 anni, allora il braccio giustiziere di Dio sta per colpire l’umanità peccatrice. Ma in quei tre giorni finali accade l’incredibile: chiese affollate, confessionali con la coda come in posta per la pensione, bivacchi in piazza S Pietro, celebrazioni solenni continuative, processioni di Madonne pellegrine, fedeli in massa che recitano il rosario e il mea culpa.

Succede cosi che Dio commosso da tanta fede e risveglio di religioso sentimento, ritira il decreto ingiuntivo di cataclisma e con l’arcobaleno nel cielo sancisce la fine delle ostilità e delle apparizioni ad una umanità finalmente convertita!

E i predicatori di apocalittiche finali del mondo, non di calcio ma di storia potranno dire che la Madonna ha salvato l’umanità spingendo attraverso i veggenti alla conversione per sconfiggere i piani di satana.

Semplice, no?

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.