Mc 8,34-38.9,1 La sequela

Dal Vangelo secondo Marco 

In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà». Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».

Di fronte al fallimento dell’insegnamento ai suoi discepoli, culminato nel rimprovero di essere come satana a Pietro, Gesù allora si appresta a spiegare a tutti i suoi seguaci, a noi in ogni tempo, le condizioni della sequela. Convoca quindi i due gruppi che lo seguono, la folla che non proviene dal giudaismo, e i suoi discepoli ancorati alla tradizione. Per costruire la nuova società e per l’adempimento della pienezza umana bisogna per prima rinunciare a ogni ambizione di potere, dominio, gloria. Bandire dalla comunità i tre verbi maledetti: salire, comandare, possedere. Finché l’individuo lavora per questi tre comandamenti non può costruire nessuna società esente da ingiustizia. Chi infatti aspira alla gloria terrena per preservare la sua vita fisica e metterla in braccio al dio mammona morirà alla vita definitiva. Per costoro non ci sarà salvezza. Chi invece rimane fedele al messaggio, allora sa che la morte sarà il coronamento del suo completo sviluppo umano. Dice Gesù che se anche uno avesse guadagnato il mondo intero, possedesse tutte le ricchezze della terra, queste non gli preserverebbero una vita futura e la sua piena realizzazione. Inoltre se come discepoli non si è capaci di annunciare questo messaggio per paura della persecuzione e del discredito che gli farebbero perdere l’onore e il buon nome di fronte alla società, questi allora non saranno mai riconosciuti come discepoli e saranno rifiutati dallo stesso Gesù, perché massimamente lontani dalla figura di Uomo che egli ci ha presentato. Enunciate queste due condizioni, Gesù fa quasi una promessa solenne: il regno di Dio conoscerà un impulso straordinario grazie all’impegno proprio dei pagani dopo la distruzione di Gerusalemme. Il figlio dell’uomo verrà nella gloria, a significare secondo l’evangelista una nuova tappa storica dell’umanità.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.