Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore:
«Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe».
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?
Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».
Un grano di senapa, piccolissimo, che buttato a terra, purché terra fertile, germoglia e cresce. Da cui nasce un albero, l’albero di senapa, che non è certo appariscente come il cedro del Libano che troneggia sui monti e si nota da lontano per la sua maestosità, ma pur piccolo e meno bello è molto utile. Esso dà riparo agli uccelli del cielo che vi nidificano e vi trovano ombra e ristoro.
Il Signore fa notare ai suoi discepoli che essi non hanno una fede neanche grande quanto quel grano di senapa, perché se l’avessero potrebbero dire ad un monte ( Marco 11,23- Matteo 17,20) di spostarsi da qui a là, o al gelso ( Luca 17,5) di andare a piantare le sue radici sul mare.
Una fede così piccola eppure capace come dice Gesù di far compiere cose più grandi di quelle che lui compie in nome del Padre: basta chiedere al Padre in nome di Gesù ( Giovanni 14,12-14).
E cosa è la fede? E’ essa un dono che viene da Dio?
No, la fede non arriverà mai dall’alto, non è un dono di Dio.
Dono di Dio è l’amore, dato a tutti, e tutti abbiamo la capacità di accoglierlo.
E alla richiesta di accrescere la loro fede, Gesù risponde ai suoi discepoli con degli esempi volti a mostrare loro in che modo avere fede significa fare le opere del Padre, somigliare a lui nella misericordia e nell’amore verso gli altri.
E porta l’esempio del servo, che tornando stanco dal suo lavoro, trova il suo padrone che gli dice di ristorarsi e riposare. E perché il suo padrone e signore fa questo? Forse che ha degli obblighi verso un servo che ha fatto il suo dovere? No, non ne ha; lo fa solo per amore.
Siamo capaci di far questo? Siamo capaci di perdonare sette volte al giorno chi compie sette mancanze al giorno nei nostri confronti’ ( Luca 17,1) ?
Solo in questo modo si può essere capaci di mostrare la fede esercitando un amore verso il prossimo simile a quello del Padrone e Signore verso il suo servo.
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