GOVERNO giallorosso

IL GOVERNO giallorosso, che mi richiama tanto la Roma calcistica che vive di alterne più o meno gloriose vicende, si appresta a varare la finanziaria.
Croce e mai delizia di tutti gli italici governi e di tutti gli italici che tali governi eleggono tramite elezioni democratiche ma spesso molto coglionatiche ( coglionatiche sta per: votare da coglioni per trovarselo fra le natiche…).
Le misure previste per 30 miliardi di manovra saranno grossomodo ripartite in questa maniera: 23 miliardi per ammortizzare l’aumento disastroso e catastrofico dell’IVA, un taglio minimo del cuneo fiscale, qualche miliardo qua e là, milioncini altrove.
Bene.
Saltiamo a piè pari la sterilizzazione dell’IVA che come detto altrove fa dell’Italia una CASTA D’IVA…
Parliamo del mini taglio al cuneo fiscale, che non è l’agente del fisco di Cuneo in taglia mignon…
Si parla di taglio perché il lavoratore dipendente si ritroverà in busta paga dai 40 ai 50 euro mensili.
Che ci faccio io con questi?
Sono pochi, ma sempre meglio di niente se alla fine dell’anno mi ritrovo dai 600 ai 1000 euro in più che non guastano bevanda.
E per di più dati in tempi di ristrettezza economica, leggi PIL prossimo allo zero, significa un grosso sforzo da parte governativa che per giunta non può pretendere in cambio manco un voto di riconoscenza.
Sappiamo benissimo come e quando vennero elargiti i famosi 10 miliardi sotto forma di 80 euro… che significarono il 40% alle elezioni europee per quella volpe erodiana di Renzi.
Chi conosce l’esegesi del vangelo, sa che la volpe non è considerata poi tanto furba ai tempi di Erode, anzi era sinonimo di stupidità.
Ebbene, proprio la volpe di Rignano si erge a tribuno del popolo che secondo lui dovrebbe ritenersi offeso dai 40 euro in busta paga perché a suo tempo gli 80 euro furono considerati miserevoli.
A parte che questo leader di Italia Viva come uno yogurt scaduto, fa di tutto per mettersi in evidenza, inventandosi dopo i pop corn, il partito rosaceo per fare ombra al Pd da cui si è scisso, bisogna tenere conto che da politico, Renzi si sta dimostrando più ruspa del suo Matteo omologo leghista.
Chi lo considera ancora un grande personaggio e risorsa nazionale, secondo me dovrebbe farsi seguire da uno bravo. Perché uno che voleva distruggere la Costituzione riformandola con Verdini, e dopo che ha disastrato il centrosinistra facendone terra di nessuno, NON può in nessun modo manco per scherzo, essere chiamato “politico intelligente”, come si azzarda a fare ancora qualche intellettuale.
Si è ritagliato uno spazio in cui può giudicare e dettare suggerimenti, fuori dallo schema che lo voleva irreggimentato nel Pd di Zingaretti, facendosi il suo partitino di profughi e fuggiaschi.
A cui può dettare il compitino da svolgere, purché lui si prenda le luci della ribalta, pronto a far fuori il governo al momento opportuno, per lui e non certo per il paese.
E mettersi in mostra come l’eroe salva patria o come il professorino intelligente e previdente del ” Io ve lo avevo detto”!
Invece gli calza. a pennello la definizione di colui che sta in mezzo come fava tra i cabbasisi.
AD MINORA!

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.