Diciamo che non essendo pronta nessuna legge elettorale, tutte le ipotesi sono possibili, per cui ognuno si scatena a menare mazzate a destra e a manca come meglio può.
Io personalmente sono contrario a questo “porcellum-rosatellum” inadatto a dare rappresentanza politica alle varie voci del paese, cosi come sempre sono stato avverso al maggioritario, alla preferenza unica e ai candidati scelti dalle segreterie.
Ho votato allora contro il referendum di Segni per le abolizioni delle preferenze, perché vedevo aprirsi varchi pericolosi nella democrazia.
Dove con un finto consenso popolare pilotato ad arte, potevano infiltrarsi vari “coyotes” della economia o della politica per fare strage di democrazia.
Cosi è stato, e quella anticostituzionale pratica di mettere il nome di un candidato presidente del consiglio sulle liste fu un capolavoro dell’infamia contro la politica costituzionale.
Non capisco perché tanti italiani abbiano paura di non poter conoscere prima di entrare nelle urne il candidato premier.
A parte che ciò non è previsto dalla costituzione, perché l’incarico lo da il Presidente della Repubblica dopo le consultazioni, io dico : forse che 20 anni fa quando votavamo senza questo metodo noi non sapevamo già chi sarebbe stato il premier, visto l’andamento delle elezioni che lasciavano sempre un ballottaggio tra due, massimo tre candidati, con poca suspence sull’esito finale?.
E’ proprio quello il succo della democrazia, o non sarebbe piuttosto scegliere tramite preferenze e seggi locali i candidati che uno conosce sul territorio e votare col proporzionale, in modo che un bel partito di maggioranza relativa coaguli attorno a se una maggioranza parlamentare su un governo ben definito, presentato prima delle elezioni col programma, senza bisogno di sanguinose primarie per il candidato premier, che sarebbe logico fosse il segretario del partito di maggioranza relativa, e sarebbe anche costituzionale.
E poi il proporzionale porterebbe in parlamento tutte le voci della società, e l’ingovernabilità, come hanno dimostrato le vicende repubblicane non sarebbe dovuto al numero esorbitante di partiti presenti, in molte legislature 4 partiti in parlamento sono diventati 25, ma la governabilità sarebbe data dalla serietà dei politici che non avrebbero scampo e alibi alla loro incapacità di cui devono rendere conto.
Auspico da sempre un ritorno al proporzionale, e se si riduce il numero dei parlamentari, questo ancor di più legherà i candidati al territorio, essendo di meno, fermo restando lo stesso numero di collegi.