Schopenhauer cita Goethe e ritiene che gli uomini possano essere classificati per ciò che sono (personalità), per ciò che hanno (averi) e infine per ciò che rappresentano agli occhi degli altri (fama)”
La personalità è ciò che siamo e non può subire ricatti e opinioni.
Ciò che abbiamo e possediamo è soggetto alla buona o cattiva sorte e quindi essere classificati per questo è cosa assai labile.
Anche essere giudicati per come gli altri ci vedono ( la fama)
non è cosa buona, perché la fama è il mutevole rumore del mondo,
“non è il mondan romore altro ch’un fiato
di vento, ch’or vien quinci e or vien quindi,
e muta nome perché muta lato.