Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, c’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza,
era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
Un nuovo personaggio fa il suo ingresso nella scena, Anna la profetessa della tribù di Aser, che stava nel santuario per rendere culto a Dio con digiuni e preghiere. Si avvicina al bambino e comincia a ringraziare Dio e a parlare del bambino e a tutti coloro che aspettavano la liberazione a Gerusalemme. Colui che sarà un grande profeta, Gesù di Nazaret, viene fin dalla sua comparsa sulla scena di questo mondo annunciato da due profeti al tempio. Così come nelle Antiche Scritture sacre i profeti avevano annunciato la sua venuta e la sua opera, per mezzo del quale Dio si sarebbe manifestato in tutta la sua gloria. Rispettosi della Legge, ancora sottomessi ad ad essa, i genitori di Gesù tornano nel loro paese di Nazaret. Le profezie sono di la da venire, e Luca narra che in quegli anni lo Spirito del Signore infondeva grazia e sapienza a quel bambino, che in nome e in virtù di quello Spirito mostrerà il volto misericordioso di un Dio che sarà Padre degli uomini non più secondo l’osservanza della legge ma secondo l’accoglienza del suo amore.