Il miracolo che non ti aspetti

CORPUS DOMINI E VIRUS.
 
Festa del corpo e del sangue di Cristo, che il Concilio di Trento ha messo in auge per via della proclamazione del dogma della transustanziazione o transubstanziazione (lat. trans-substantiatio) è il termine indicante la conversione:
della sostanza del pane nella sostanza del corpo di Cristo, e della sostanza del vino nella sostanza del sangue di Cristo. Poiché si tratta del corpo e del sangue del Signore questa è la celebrazione più importante visto che nella specie del pane adoriamo il Dio vivente.

Vale però la pena di chiedersi se sia più importante il fatto che il pane diventi il corpo di Gesù o che Gesù diventi pane, perché dalla risposta che diamo corriamo il rischio di cadere nel vuoto delle cose vane della vita.
E rendere inutile culto a qualcosa che la vita interiore non la cambia al cristiano, visto che è importante farsi pane per tutti, e non il pane che diventa IL CORPO di Gesù, praticando cosi una religione che scade nel banale e nel superfluo volendo dare importanza alle cose inconsistenti, alle sciocchezze. Sciocco è colui che non ha sale, non ha sapore, non ha sapienza; seguendo le stupidaggini si diventa stupidi.
A tal proposito si narra che c’era un parroco che pensò bene in tempi di epidemia di un virus molto pericoloso che stava mietendo vittime, di portare in processione il corpo di Gesù, visibile nell’ostensorio.
Voleva che fosse solenne e un trionfo di fede e devozione.
E in questa preparazione mise tutto l’impegno, suo e dei suoi stretti collaboratori, perpetua e sacrestano.
E il giorno della processione, usci in una grandiosa processione, 4 damigelle ai lati del baldacchino, gli angioletti coi fiori, i giovani dell’Azione Cattolica, i rappresentanti delle confraternite, i fedeli, lo splendido baldacchino.
Tutti rigorosamente con mascherina e guanti per evitare il contagio.
Le campane che suonano a distesa, la banda che intona inni davanti a tutti, e la processione che procedeva solenne.
Attraversarono tutto il paese, fiori dai balconi, gente che si inginocchia al passaggio, un vero trionfo di fede e devozione popolare, affinché la sacra particula potesse fare la grazia di sconfiggere il terribile morbo.
Tutto il giorno la processione attraversò il paese, per rientrare a tarda sera in chiesa.
E già si sentiva sussurrare dei primi guariti miracolosamente.
L’ostensorio venne lasciato sull’altare maggiore per l’adorazione eucaristica che sarebbe proseguita ininterrottamente.
L’indomani la notizia di molte guarigioni improvvise del morbo fece il giro del paese, come una freccia che dall’arco scocca, passò veloce di bocca in bocca…ehm, scusate mi sono lasciato prendere la mano.
Ormai era acclarato e accettato da tutti che il CORPUS Domine in processione aveva sortito effetto.
Il prete quindi decide di riporre l’ostia nel tabernacolo, e quale fu la sorpresa sua e del sacrestano quando aperto l’ostensorio si accorsero che era vuoto…
“Ma non c’è l’ostia nell’ostensorio” dice il sacrestano terrorizzato.
E il prete seccato risponde:
” Ma vedi quante cose devo preparare, non posso pensare a tutto, le piccolezze non posso curarle io!” (giò la greca)
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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.