Così ogni tanto da qualche parte del mondo all’interno della istituzione ecclesiastica cattolica arrivano gesti di pentimenti di prelati più o meno altolocati, che dichiarano di aver abusato di minori e di essersi pentiti chiudendosi in ritiro in preghiera e meditazione. Piuttosto che il carcere a vita scelgono un ergastolo dorato a piacere, e vada bene così.
Ma il punto vero è un altro.
Una chiesa che nasconde nel proprio seno la serpe del crimine più efferato, la pedofilia e l’abuso sessuale, che protegge da sempre questi criminali in gonnella purpurea o talare, che non ha il coraggio di uscire allo scoperto e quando qualcuno lo fa viene osteggiato o raccomandato affinché raggiunga al più presto la casa del Padre, che senso ha una chiesa così nella società di oggi dove già i crimini e i precipizi della malvagità umana hanno raggiunto quasi la perfezione della efferatezza?
Se una istituzione religiosa che dovrebbe fare del vangelo la linea guida della vita dei credenti e dell’uomo in genere, non riesce ad essere punto di riferimento per chi ad essa si rivolge, a cosa serve?
Ma chiudiamo pure baracca e burattini vaticani, chiudiamo pure i seminari, covo recondito di turbe psichiche, e lasciamo crescere spontaneo il seme di senape della fede all’interno di piccole comunità che vogliano rifarsi al vangelo e che sappiano trovare da sole la loro strada di cristianesimo e le guide e i presbiteri adatti alla comunità che li elegge a questo rango.