In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Gesù ha detto ai suoi discepoli che qualunque richiesta al Padre deve conoscere l’intermediazione del suo amore e l’adesione alla sua persona, come piena comunione con lui e Dio. In tal modo tutto ciò che il Padre possiede essendo di Gesù, sarà dato ai suoi discepoli. Ma finché essi non riceveranno lo Spirito questo non sarà possibile. Ecco perché sta dicendo che è arrivata l’ora in cui parlerà apertamente, perché il momento in cui loro riceveranno lo Spirito che li guida alla comprensione della verità sta giungendo con la sua imminente morte. Gesù è del mondo e degli uomini perché è un uomo; ma è anche da Dio perché dal Padre è venuto e a lui si prepara a tornare. Egli unisce Dio e gli uomini, e il suo cammino passa attraverso la morte. Ma questa manifestazione massima del suo amore lo porterà alla condizione divina da condividere col Padre. I discepoli adesso equivocano ancora una volta le sue parole, credono di comprenderle, pensano che Gesù sia un maestro di sapienza, non hanno fede nelle sue opere e nel suo amore che verrà speso sulla croce. Essi non comprendono ciò che invece Gesù legge benissimo nel loro cuore. Infatti dice loro che essi si disperderanno per paura quando lui morirà, mentre affronterà la sfida della morte con la fede di chi sa che non è mai solo perché ha Dio come Padre al suo fianco che non lo abbandonerà nell’ora estrema. I suoi discepoli invece saranno dispersi come gregge impaurito e senza pastore, e l’emblema di tutti sarà Pietro, che testardamente attaccato all’idea del suo maestro come re di Israele nel momento della cattura arriverà persino a rinnegarlo. Ma ancora una volta Gesù incoraggia i suoi ad avere fede e la pace che deriva dalla piena comunione con lui. Anche se saranno vittime della persecuzione del mondo, come la sta subendo lui, la comunità non deve cedere alla disfatta, ma con la condanna a morte dei giusti il mondo riconosce il suo giudizio di sconfitta. Ecco perché Gesù dice che ha vinto il mondo. Perché ogni volta che un giusto è perseguitato per la giustizia costui sarà beato, mentre l’ingiustizia del mondo conoscerà la sua sconfitta.