EVOLUZIONE DELLA FEDE

Da una relazione di don Carlo Molari-

“…C’è un progetto nella natura, ma non c’è un progettista, perché il progetto si costruisce casualmente, attraverso tentativi spesso infruttuosi. Dobbiamo accettare questo orizzonte culturale. L’azione di Dio non può essere accolta compiutamente in un istante dalla creatura in processo, ma solo a frammenti nella successione del tempo. Per questo il male e l’imperfezione accompagna il cammino umano finché “Dio non sarà tutto in tutti” (1 Cor. 15,28). Nei processi della creazione e della storia ci sono anche situazioni insensate. La sfida che oggi come credenti dobbiamo accogliere è quella di saper affrontare la sfida della casualità e del nonsenso. La spiritualità in questi casi, come vedremo, significa introdurre il senso che non c’è”…..

“Parlando quindi di vita spirituale non ci riferiamo tanto a pratiche religiose, ad alcune modalità di preghiera, o all’osservanza di leggi morali, quanto ad una qualità nuova dell’esistenza, ad un modo particolare di vedere la realtà, di vivere le relazioni. E’ possibile pertanto praticare la religione anche con una certa continuità, ma non sviluppare una vera e propria attitudine spirituale. Agli scribi e ai farisei Gesù rimprovera proprio di osservare leggi morali con fedeltà, ma di non vivere un autentico rapporto con Dio”…

Il passaggio dalla vita psichica all’uomo spirituale (cfr.Paolo 1Cor. 2, 14-16) avviene proprio quando non si è più centrati su di sé, ma ci si affida ad una forza più grande e si assume un particolare atteggiamento di accoglienza fiduciosa. Questo passaggio avviene attraverso una conversione…richiede un lungo cammino,..Questo atteggiamento può essere anche ateo, anche laico, perché non sempre questa forza arcana viene concepita in modo personale ed è chiamata Dio….

Non siamo in grado di accogliere tutta la grandezza della parola in un solo istante. Noi siamo frammento che si succede. Possiamo accogliere il dono di Dio solo nel tempo. È la legge dell’incarnazione. Siamo chiamati a vivere l’atteggiamento di affidamento fiducioso in rapporto al tempo, non cercando di uscire dalla storia. Questo spiega perché il rapporto con Dio vissuto in riferimento a Gesù si è tradotto in tre modulazioni: fede, speranza, carità. Secondo le tre dimensioni del tempo la dimensione teologale si esprime come fede, speranza, carità. La fede è l’accoglienza della parola di Dio come ci viene testimoniata dalle generazioni precedenti e volge perciò lo sguardo al passato. Con la speranza ci rivolgiamo al futuro per attendere il compimento e rendere possibile il divenire della salvezza. Tutto questo a vissuto nel piccolo istante del presente nel quale l’eterno si affaccia al nostro camino offrendoci il dono di vita da offrire ai fratelli, che è appunto la carità. Questo processo si realizza non in un luogo sacro, bensì in ogni momento…

Noi non siamo ancora viventi in modo definitivo: siamo un tentativo provvisorio che Dio fa di renderci sue immagini permanenti. In questa fase dobbiamo sviluppare la dimensione spirituale, le strutture della vita eterna, altrimenti non siamo in grado di attraversare la morte e di pervenire alla forma ultima di esistenza umana

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.