Coscienza

E’ proprio appellandosi alla   libertà di coscienza che il filosofo tedesco Nietzsche  si scagliava contro la chiesa dogmatica, che negava la libertà di coscienza e definiva mostruoso il progresso scientifico. Adesso molte cose sono cambiate e anche la sensibilità del credente. L’ostinazione dei tradizionalisti di preservare la parola di Dio nell’immutabile scrittura invece continua a resistere nel tempo e a fare dei credenti fondamentalisti, e la paura del relativismo è sempre il nemico mortale del dogmatismo. E’ chiaro che la fede deve avere i suoi dogmi su cui fondarsi, ma la vita non deve essere ad essi sottomessa, la vita non deve nutrirsi di dogmi e valori non negoziabili che la cristallizzano e la bloccano, perché essa è un continuo divenire e cambiare. In questa visione anche la parola del Vangelo va interpretata dinamicamente,  esso è espressione viva e vitale delle esperienze dalla comunità cristiana, nulla di dettato e statico, ma opera da lavori in corso delle comunità che vivono l’esperienza di Gesù. E il vangelo va interpretato e letto in maniera univoca nei suoi profondi significati e nel suo univoco messaggio, il bene dell’uomo; poi andare a pescare tra le pieghe significati reconditi e capovolti a favore di certe tesi quello fa tanto sapore di partito politico e interesse di parte, tramutando la fede in ideologia da difendere.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.

Una risposta a “Coscienza”

  1. Sì, Gioacchino la Greca, il bene dell’uomo, i vangeli letti solo da questo punto di vista che è quello essenziale, originario, il nucleo insomma. E Alberto Maggi sottolinea di tenere questo parametro, il bene dell’uomo appurno, come l’unico punto di riferimento per individuare un testo corretto o meno. Poi il bene dell’uomo si distingue nelle pieghe della storia. Ci sono tempi in cui esso si palesa in un modo e tempi in cui ha altra configurazione. Ecco ciò che i tradizionalisti non vogliono capire, restando legati al un unico tempo. Gesù invece parlava di tempi nuovi, di vino nuovo. E’ esattamente questo: la vivacità del nuovo, l’effervescenza di ciò che adrisce alla vita e che rompe gli otri vecchi.

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