Commemoriamo

Per voi che non vediamo ma ci siete, nessun fiore, nessun cero. Solo un pensiero. Non lo so se siete in quella pace che non siete riusciti a garantirmi mentre eravate in vita. E’ certo che le parole del vangelo ” Vi do la mia pace, vi lascio la mia pace” non sono state il vostro congedo da me e dal mondo.

Per niente.

Se l’albero si riconosce dai frutti voi non siete stati per me un albero di pace, ma di guerre guerreggiate. E i vostri frutti stanno per cadere lontano, molto lontano dalle vostre radici, come forse non avreste mai immaginato.

Vorrà dire che godrete da morti della stima di chi in vita non vi ha degnato di uno sguardo o di un sorriso, ma solo di insolenze e maldicenze.

Per me resteranno solo macerie, con le quali presto seppellirò il passato e il vostro ricordo, dopo aver seppellito sotto quel cumulo di rovine i sogni e i progetti di una parte importante della mia vita.

Ed è proprio in virtù e in nome di quel progetto di vita che mi è stato negato dal vostro egoismo che io sarò costretto a cancellarvi dalla mente, per quanto possibile, dopo avervi perso nelle strade del mio cuore spezzato e inaridito.

Magari la vostra ricompensa era questa: la mia riconoscenza utile e onesta mentre eravate in vita, e quella di altri a voi lontani e ormai inservibile, ora che siete passati a miglior vita e lontani da me.

Sic transit gloria mundi, Amen.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.