ABUSI, CHE ALTRO?

Ha offerto le sue dimissioni al Papa il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, già presidente della Conferenza episcopale tedesca (dal 2014 al 2020). Nel comunicato pubblicato sul sito dell’arcidiocesi si legge come motivazione la “catastrofe” degli abusi sessuali compiuti da uomini di Chiesa nei decenni scorsi. Indubbiamente la Chiesa in Germania sta attraversando dei momenti di crisi” esordisce Marx nella lettera al Papa. “La crisi viene causata anche dal nostro personale fallimento, per colpa nostra. Questo mi appare sempre più nitidamente rivolgendo lo sguardo sulla Chiesa cattolica in generale e ciò non soltanto oggi, ma anche in riferimento ai decenni passati. Mi pare – e questa è la mia impressione – di essere giunti ad un ‘punto morto’ che, però, potrebbe diventare anche un punto di svolta secondo la mia speranza pasquale”. “Sostanzialmente per me si tratta di assumersi la corresponsabilità relativa alla catastrofe dell’abuso sessuale perpetrato dai rappresentanti della Chiesa negli ultimi decenni”, ha scritto Marx al Papa. Le indagini e le perizie degli ultimi dieci anni “mi dimostrano costantemente che ci sono stati sia dei fallimenti a livello personale che errori amministrativi, ma anche un fallimento istituzionale e ‘sistematico’”.

Sono dimissioni clamorose che vorrebbero essere dal suo punto di vista un atto d’accusa del fallimento di un sistema  che si è sempre più chiuso in se stesso e nei suoi errori non aprendosi alle nuove istanze che vengono dal di fuori di essa istituzione, in primo luogo riconoscere di avere profondamente sbagliato.

Il conto degli abusi sessuali nella chiesa tedesca è spaventosamente alto tra il 1946 e il 2014, tutti ad di sotto dei  tredicenni e un terzo chierichetti, 3677 bambini…

IL CARDINALE  MARX non si chiama fuori, non vuole che egli possa essere giudicato incolpevole pur non essendo implicato in nessun caso.

Il suo appartenere alla chiesa tedesca lo fa colpevole degli abusi e dei reati che essa ha perpetrato negli anni.

Le sue dimissioni sono un tremendo atto di accusa, una presa di coscienza che egli vorrebbe fosse di tutta la chiesa. “Tuttavia, per il bene di un nuovo e necessario inizio voglio assumermi la corresponsabilità per il passato. Credo che il „punto morto“, in cui ci troviamo attualmente, possa diventare un ‘punto di svolta’. È questa la mia speranza pasquale e questo è ciò per cui pregherò e lavorerò”.

Stavolta morto un cardinale non se ne farà un altro così facilmente.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.