Gv 13,31-33a.34-35. Il comandamento “nuovo”

Dal vangelo secondo Giovanni

Quando Giuda fu uscito, Gesù disse : «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.
Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».

Dopo aver rifiutato la luce che Gesù gli offriva con il suo amore, quella luce che è la vita degli uomini come è detto nel prologo, Giuda viene accolto e avvolto nelle tenebre dove la luce, che porta con quel boccone di pane non ingerito, verrà dissolta e lui con essa. A questo punto compiutosi il tradimento, Gesù accetta la sua prossima morte segnata ormai dal gesto di Giuda come la manifestazione più alta della gloria del Padre. La sua morte è la prova di un Dio che ama così tanto da dare la vita del Figlio agli uomini. E ciò avverrà molto presto. L’amore comunicato si dimostrerà  con un amore dato fino alla fine. Lo Spirito del Padre verrà comunicato da Gesù con l’acqua e il sangue che sgorgheranno dal costato lacerato sulla croce, segno indelebile dell’amore dato a tutta l’umanità (l’insegna sulla croce, re dei giudei, scritta nelle tre lingue dell’epoca sta a sottolineare questa universalità). Pietro vuole seguirlo, non sa quel che dice, non può per ora essere nella scia del suo maestro perché ignora il comandamento nuovo che Gesù lascia come testamento ai suoi. E alla affermazione di Simone che vuole dare la sua vita per lui, Gesù ironico risponde che addirittura lo rinnegherà tre volte, altro che dare la vita per lui. Questo a conferma della supponenza e della testardaggine ideologica di Pietro che non aveva capito le parole del suo maestro. Come spesso e volentieri accade a tutti noi, che ci battiamo il petto sotto la croce ma non comprendiamo il significato di quel legno innalzato come segno di amore. E col gesto del dare il primo boccone a colui che lo tradirà, ci invita persino a voler bene a Giuda, perché siamo come lui e lui è nostro fratello.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.