Viganò si dimette

A proposito delle dimissioni di monsignor Viganò, che mi sono dispiaciute tanto perché pagano sempre i galantuomini perché hanno dignità.
La gran cazzata l’ha fatta Ratzinger che non ne ha mai azzeccata una in vita sua, dalle scomuniche dei teologi quando era alla sacra congregazione dell’inquisizione per la fede, ad ora che è in pensione anche di cervello.
Rifiutando di scrivere due minchiate all’opera di teologia di papa Francesco senza neanche leggere, solo perché c’era un teologo che lui aveva scomunicato ai tempi di Woitila.
Con ciò contraddiva l’elogio fatto prima a papa Francesco, facendolo sembrare addirittura una presa in giro, a detta dei denigratori di papa Francesco.
Se monsignor Viganò ha letto l’elogio saltando quella parte sull’opera lo ha fatto per amor di patria verso l’ex gestore della teologia vaticana, il pastore tedesco, non certo per interesse.
E sta pagando duramente con un linciaggio immeritato ad opera di quei corvi e lupi che stanno li che aspettano ogni occasione per azzannare alle caviglie papa Francesco.
Ma come dice il mio amico: non praevalebunt!

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.