Vi spiego perché…

Vi spiego perché la juventus non vince in Europa.

La debacle iuventina nelle coppe dei campioni d’europa, che adesso si chiama Champions League, in quanto non partecipano solo i vincitori dei rispettivi tornei nazionali ma fino alle terze classificate, secondo me si potrebbe in qualche modo spiegare, al di là del fatto tecnico e occasionale del calcio stesso di per sé inspiegabile. La Juventus ha vinto nella sua storia 33 titoli nazionali, e di questi ben 23 da quando esiste la coppa Campioni dalla metà degli anni 50. Se a questo aggiungiamo le partecipazioni come ben piazzata ( seconda o terza) da quando c’è il nuovo regolamento, si nota come le partecipazioni al massimo trofeo continentale per club siano statisticamente molto rilevanti. Questo a fronte di due sole misere e dubbie vittorie, a fronte di ben sette finali perse che bruciano più del campionato trascorso in serie B per demeriti sportivi. I numeri impietosi possono trovare la loro logica spiegazione nella storia stessa della squadra bianconera. Innanzitutto le due vittorie. La prima giunse in quella tragica serata dell’Heysel in cui persero la vita 47 persone scacciate dalla calca che si scatenò a seguito del crollo della tribuna in una parte dello stadio belga. La tragedia umana venne interpretata in un certo modo dai protagonisti in campo, che scesero perché LO SPETTACOLO doveva continuare e secondo i responsabili UEFA per dare modo alla gente di sfollare e ai soccorsi di intervenire. La Juve si vide assegnata un rigore fantasma, per un fallo a circa 5 metri dall’area   di rigore del Liverpool, che fu trasformato in gol vittoria, che nessuna delle due avrebbe meritato in una partita giocata per onor di firma in mezzo a quella tragedia. Cosicché i festeggiamenti negli spogliatoi iuventini, mentre altrove e vicino si piangevano i morti servirono ad alienare molte simpatie a una squadra di per sé odiosa per le sue vittorie spocchiose che superavano tutte le contingenze avverse e non. La seconda coppa arrivò una decina di anni dopo in clima doping, in cui i giocatori bianconeri mostravano muscoli da sollevatori di pesi e in cui i medici avevano la loro parte con le autoemotrasfusioni e altre medicine rinforzanti. Le sette sconfitte nelle finali non sono casuali. La juve domina il campionato italiano in virtù della sua solidità economica che la vede non attraversare mai quei cicli di incertezza societaria che fisiologicamente le altre società vivono quando cambiano gestione. Loro sono legati alla real casa Fiat ora FCA americana, e questa sicurezza permette loro di gestire meglio le normali crisi tecniche senza le angosce dei soldi per riparare errori tecnici. Ma questa situazione di superiorità spesso è distorta, perché tante volte si trovano a dominare un campionato italiano poco rilevante che crea si la superiorità, ma come potrebbe esserlo un adulto di fronte ad un bambino. E così quando in Europa si trova ad affrontare un adulto come lei, va in difficoltà. Sono arrivati in finale quest’anno dopo un dominio di sei anni in Italia, hanno speso l’ira di Dio a fronte di altre squadre che invece vengono multate per non rispettare i parametri del fair play finanziario, sfruttano un sorteggio che li vede molto fortunati, tranne che col Barcellona, e loro vanno a sbattere contro Ronaldo e Co. che in fatto di coppe se ne intendono eccome! e non temono rivali economici e sportivi. Credo che essere juventus implichi una riflessione seria. Sono arrivati in finale quest’anno strombazzando Higuayn come carta vincente per la champions. Ma siamo sicuri che questa squadra fosse più forte di quella che perse contro il Barcellona due anni fa, che contava sui Pirlo, sull’apache Tevez, Vidal, che stracciò tutti in campionato? E siamo sicuri che quest’anno la iuve avrebbe vinto se non avesse fatto quei sei punti con le milanesi al ritorno? Ecco perché spesso il dominio in Italia, ottenuto per meriti tecnici certamente, ma anche per un favoritismo mai troppo celato da parte della classe arbitrale che sposta punti decisivi a suo favore in tornei equilibrati, butta fumo negli occhi alla stessa società facendola sembrare più forte di quanto essa in realtà non sia. A ME non resta che augurarle altre 999 sconfitte, in semifinale magari…

Forza INTER, AMALA

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.