Verità su Cucchi

Su Stefano Cucchi finalmente la verità, quella che non interessa nessuno, attratti come siamo da gossip e retroscena macabri, ma mai dal come e perché  i fatti in realtà possono essersi svolti.
Un carabiniere imputato della morte del ragazzo finalmente ammette il mortale trattamento .
Si è trattato di pestaggio, depistaggio e ripestaggio.
Pestaggio in carcere, depistaggio nelle aule dei tribunali, ripestaggio quando la verità è stata calpestata nascondendo l’evidenza e la realtà dei fatti.
Avevo scritto a suo tempo, quando dissero che era morto per un attacco epilettico, che anche Gesù di Nazareth allora era stato vittima di questa malattia. E sarebbe interessante andare a rileggere le dichiarazioni in merito a questo omicidio Cucchi, che tanti rappresentanti del “poppolo” e difensori dell’Arma, rilasciarono all’epoca.
Altro che scuse!
Comunque in merito alla verità stabilita, in ordine di comparizione ringraziano:
La crisi epilettica, mai presente quel giorno;
la forza di gravità che però attende la sua assoluzione dal caso Pinelli;
Il digiuno e l’uso di droghe che il ragazzo non esercitò nella prigionia;
l’Arma dei carabinieri infangata da questi assassini;
I familiari che hanno subito per 9 lunghi anni oltre al danno e al dolore, le beffe .
Noi abbiamo solo un compito, ricordare il ragazzo e imparare a leggere dietro i fatti la verità nascosta ai più.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.