Ti conosco mascherina…

Succede e deve succedere…
Viaggio nel bus, posti a sedere 80%.
Io sto seduto con uno dei rimanenti 205, cioè da solo.
Ogni tanto stanco del viaggio sonnecchio, poi mi sveglio per una curva presa veloce dall’autista che mi sposta il dormiente capo dall’altra parte del sedile.

Capita che do una occhiata al cellulare e a facebook, oppure messaggio con chi mi sta a cuore, e poi magari mi riaddormento.
In questi intervalli di vigilanza semicomatosa, ogni tanto slaccio la mascherina per dare sollievo alla faccia che da un giorno intero poche volte ha vis5to il sole nonostante il solleone.
E così in uno di questi pochi e brevi intervalli di sollievo, di peluccamento ai peli della barba abbastanza pungenti, e di massaggio mentoniero, da dietro di me una vocina non timida mi suggerisce: la mascherina per favore…
Mi giro e vedo un giovanotto con mascherina rigorosamente messa, al quale d’istinto avrei alzato il pollice senza neanche guardarlo in faccia per dirgli tutto ok.
Ma la curiosità di vedere l’interlocutore fu alta.
Allora gli ho detto mentre girato rimettevo la mascherina, che lo so che devo indossarla, senza suggerimento alcuno, e se la tolgo per pochi momenti è dovuto al fatto che non ce la faccio proprio più. In ogni caso ho voluto perentoriamente ribadire che sono già vaccinato, e spero che lo fosse anche lei, ho detto.
Timidamente risponde di si, e la ragazza al fianco pure, anche se il gesto della gomitata al fianco non mi ha convinto.
Mi dice: Sa, è una questione di rispetto per gli altri.
Ribadisco che il vaccino è la prima forma di rispetto, la mascherina serve a rispettare innanzitutto se stessi, poi gli altri. E io la indosso per proteggere prima di tutto me, poi gli altri. E in ogni caso non essendo di fronte l’uno con l’altro, e a distanza di sedile mi sento sicuro a toglierla per un paio di minuti.
Fine discussione, discussione fine.
Immagino in tempo di green pass cosa succederà…
Lei non sa che io ho un green pass più nuovo del suo!
Lei non sa che green pass sono io!
Me lo mostri, …
Lo tiri fuori…
E giù maniche di litigi e parolacce.
Ma vacciniamoci e facciamola finita con questa rottura di cabbasisi!
ad minora delabimur
Canicatti, 2021, luglio, 29
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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.