L’Annuncio di Gesù, Dio in terra…

TEOLOGIA DEI PICCOLI

Io credo che in tanti tra i cristiani e i cattolici hanno paura a dire le cose che pensano e come le pensano. Magari fuorviati da duemila anni di teologia e apologia dei personaggi divini che la tradizione ci ha tramandato e via via mitizzato, rendendoli simili piuttosto a personaggi di fantasia che non a modelli di fede, che dovrebbero ispirare i nostri comportamenti e migliorare la qualità del nostro vivere quotidiano e della nostra vita spirituale.
Prendiamo il caso di Gesù di Nazaret…
Ad onta di brillanti studi teologici condotti da personalità illustri  riguardo la divinità di Gesù, sembra quasi una blasfemia cercare di pensare e ripercorrere le tappe della sua vita  alla luce di accadimenti che nulla avrebbero di miracoloso e trascendente, se non nelle innumerevoli azioni e gesti di completa dedizione all’uomo, fino alla “ascensione alla destra del Padre”,  che è significativamente la investitura divina dell’Uomo di Nazaret. Si continua a dare di Gesù una immagine infantile e poco veritiera; non mi riferisco solamente ai caratteri somatici letteralmente inventati del colore biondo dei capelli e degli occhi azzurri e del sorriso beato e sdolcinato, ma soprattutto al suo modo di agire e al suo modo di essere “figlio” di Dio che è tutt’uno.
Partiamo dall’inizio. Seriamente chi si approccia alla fede cristiana si trova davanti al mistero dell’Incarnazione, perché deve scegliere tra due opzioni. O considerare Gesù un semidio sceso sulla terra alla maniera dei divini rampolli degli dei Dell’antichità, concepiti in raptus divini e dotati di poteri da superuomo. Oppure considerare che Gesù altri non è che il frutto di questa terra, di un resto di un popolo fedele a Dio, che già aveva stipulato un patto di alleanza con questo popolo che per la maggior parte era stato disatteso dal popolo stesso, e urgeva quindi un rinnovo e un superamento addirittura di questo testamento o patto antico. Io propendo per la seconda ipotesi, anche perché se pensassi di mettermi alla sequela di un semidio o di un dio caduto in terra dal cielo, secondo me cascherei nell’errore in cui incappavano gli antichi credenti in Yahwèh che per essere fedeli a dio e alle sue leggi le avevano traviato così tanto che persero la fede nel loro dio stesso.

Praticamente cercare di imitare un dio non sarebbe possibile per nessuno  Invece mettersi alla sequela di un uomo come noi, questo si, è possibile.     Perché dico questo? Perché noi di Dio non sappiamo nulla, e possiamo concepire Dio solo come Spirito. Un Dio che deve concepire un figlio, non può agire con categorie e mezzi umani. In altre parole non usa niente di tutto ciò che usano gli uomini per mettere al mondo un figlio. Ognuno deve agire per quel che è, secondo la sua natura.  L’uomo e la donna , che sono energia spirituale ma anche biologica, agiscono con entrambi, il seme e l’ovulo biologico e l’amore che fa parte della loro essenza spirituale, creando nuova vita. Ma Dio che è Spirito crea e feconda con lo Spirito, il suo Santo Spirito. Gesù diventa Figlio di Dio nel momento in cui lo riceve questo Spirito, e i vangeli lo narrano nel battesimo.                                                            Nella annunciazione a Maria di Nazaret, Dio comunica a quella ragazzina, tramite l’allegoria di Gabriele, che il bambino che nascerà sarà investito in pieno dallo Spirito di Dio. E Gesù agendo secondo i dettami di quello Spirito si farà figlio, e sarà il primogenito perché in lui per primo si è manifesta la pienezza dello Spirito Santo. Noi non siamo figli di Dio perché creati da lui, ma perché come Gesù, dobbiamo somigliare al Padre nelle nostre azioni: amando incondizionatamente. Solo così saremo figli, non certo perché acquistati con sacrifici cruenti o meriti acquisiti. Gesù è figlio, non perché concepito ma per processione dal Padre e dal suo Spirito, Dio non ha figli biologici né concepiti attraverso un raggio di luce che lascia intatti i vetri che attraversa, e neanche perché essendo Dio potrebbe fare i cerchi quadrati. Non c’è nessun gioco di prestigio nella concezione e nella vita e resurrezione di Gesù: tutto ha una logica che deve essere interpretata alla luce dell’amore del Dio Padre: chi ama in modo smisurato raggiunge una pienezza di vita che lo fa figlio= a Dio.
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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.