Allora popolo di nababbi, che avete sconfitto la povertà.
Una settimana veramente miracolosa e strabiliante, iniziata pure questa di lunedì, te pareva, con l’annuncio boom di Toninelli del ponte tipo parco dei Nebrodi, dove la gente si incontra, e tra un barbecue e l’altro si canta, si balla e si ride. Come sul Titanic…Intanto quel mostro monco e abbattuto, sta li e incombe minaccioso a ricordarci che le opere pubbliche van curate come gli esseri umani. Perché abbandonate a se stesse come succede a noi, prima o poi si afflosciano su se stessi e crollano, come corpo morto cade.
Intanto proporrei con voto sul web di chiedere anche l’abolizione del voto di castità e del celibato dei preti. Per il resto si vedrà.
Ci sarebbe di che incazzarsi davvero, altro che Casalino contro i burocrati del tesoro, che non trovano 10 miliardi del cazzo per il reddito di cittadinanza.
Intanto si è incazzata mezza Italia, quella della dirittura morale che si è incazzata pure per il decreto salva-banche Etruria della Boschi, tanto per dire. E giù contumelie a mai finire contro l’ex gatto morto del grande fratello, che abituato a sapersi districare tra Marina la Rosa e Pietro Taricone (amen), adesso gli sembra un gioco da ragazzi fare gincana tra Salvini e Di Maio. Lui portavoce nientepopodimenochè di Conte ( chi cazzè?).
Una poltrona per due si potrebbe titolare questo governo, nel quale Conte sta seduto sulla strapuntina, assistendo impavido e sorretto dalla fervida fede in padre Pio, alle genialate dei suoi due vice.
Salvini emana il decreto sicurezza e lo chiama così perché chiamarlo decreto che fa schifo all’umanità era troppo lungo.
S i tenderà di far diventare clandestini sul suolo italico coloro che non lo fossero fino ad una condanna di primo grado. Pensate a gente che per sopravvivere si vende in nero ai caporali per 20 euro, come saranno contenti di essere beccati nei campi e diventare merce di reimbarco, perché condannabili e perdere la loro cittadinanza italiana acquisita negli anni. Per non dire delle restrizioni di aiuti umanitari, porti chiusi, e caccia al nero che si scatenerà sul suolo natìo.
Di contro, non poteva mancare dopo il protagonismo di Salvini l’altro concorrente all’oscar delle minchiate.
Di Maio che spunta dal balcone di palazzo Venezia, ops Chigi, ed esulta alla approvazione, non della finanziaria che ancora ce ne corre, ma dello sforamento del muro imposto dal debito e dai mercati del 1,6% al 2,4%, che significherebbe in soldoni reddito di cittadinanza, quota cento della ex Fornero, flat tax per partite IVA sopra i 65 mila euro, congelamento aumento IVA, rinviato furbescamente da chi prima di loro.
Ora io al suo posto sarei stato prudente aspettando a festeggiare dopo l’approvazione della legge finanziaria e quando il tempo galantuomo avrebbe fatto vedere gli effetti di questa novità innegabile di una manovra in deficit, che fu inventata dai governi del centro sinistra e avallata dal Pci nell’ottica consociativa della prima repubblica, in cui non si negava niente a nessuno. Men che meno ai propri elettori.
E li chiamate sprovveduti? Questi il miglior Renzi degli 80 euro e i democristiani delle prebende pre elettorali, se li mettono in tasca.
Il popolo gaudente applaude i loro beniamini al balcone, quando ci si ubriaca, la notte in strada non si vedono le curve e i baratri…
Boni, state boni!