Lc 12,35-38 Servi fedeli

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

L’invito di Gesù ai suoi e a tutti noi in ogni tempo è quello della prudenza e del servizio costante. Non bisogna abbassare la guardia, né farsi trovare impreparati dall’arrivo del padrone.  Farsi trovare con i fianchi cinti e le lampade accese. Cingersi i fianchi è proprio di coloro che si apprestano a mettersi in viaggio oppure a lavorare, visto che la tunica che arrivava ai piedi sarebbe di impaccio ai movimenti. Ecco chi chi si appresta a mettersi al lavoro o al servizio si cingeva la tunica ai fianchi, arrotolandola e legandosela fino alla vita. La lampada accesa è il segnale che si è svegli e pronti. Come servi fedeli bisogna sempre essere al servizio, non lasciarsi andare e non abbandonare l’atteggiamento dell’amore che deve accompagnare il credente. Ecco la beatitudine e la felicità del servo: beato colui che il padrone di casa troverà pronto al suo servizio. La nostra fedeltà al servizio, il nostro essere vigilanti sempre e a qualunque ora, verrà riconosciuto a nostro merito. Il padrone stesso trovandoli vigili e pronti si cingerà lui stesso le sue vesti e li servirà a tavola. E’ una immagine sconvolgente questa di un Dio che non è più signore-padrone, ma che è capace di farsi servo. Un Dio che non ha mandato il Figlio al mondo per giudicarlo ma per salvarlo. E per fare ciò si è fatto servo, “il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini;” come dice S.Paolo ai Filippesi. E come tale servire a tavola i suoi amici, rendendoli degni di essere signori e come i signori, serviti. Ecco la beatitudine del servo fedele, essere trattato alla pari dal Signore, far parte di lui alla tavola eucaristica, somiglianti a lui nell’amore e nel servizio agli altri.  .

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.