In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
L’invito di Gesù ai suoi e a tutti noi in ogni tempo è quello della prudenza e del servizio costante. Non bisogna abbassare la guardia, né farsi trovare impreparati dall’arrivo del padrone. Farsi trovare con i fianchi cinti e le lampade accese. Cingersi i fianchi è proprio di coloro che si apprestano a mettersi in viaggio oppure a lavorare, visto che la tunica che arrivava ai piedi sarebbe di impaccio ai movimenti. Ecco chi chi si appresta a mettersi al lavoro o al servizio si cingeva la tunica ai fianchi, arrotolandola e legandosela fino alla vita. La lampada accesa è il segnale che si è svegli e pronti. Come servi fedeli bisogna sempre essere al servizio, non lasciarsi andare e non abbandonare l’atteggiamento dell’amore che deve accompagnare il credente. Ecco la beatitudine e la felicità del servo: beato colui che il padrone di casa troverà pronto al suo servizio. La nostra fedeltà al servizio, il nostro essere vigilanti sempre e a qualunque ora, verrà riconosciuto a nostro merito. Il padrone stesso trovandoli vigili e pronti si cingerà lui stesso le sue vesti e li servirà a tavola. E’ una immagine sconvolgente questa di un Dio che non è più signore-padrone, ma che è capace di farsi servo. Un Dio che non ha mandato il Figlio al mondo per giudicarlo ma per salvarlo. E per fare ciò si è fatto servo, “il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini;” come dice S.Paolo ai Filippesi. E come tale servire a tavola i suoi amici, rendendoli degni di essere signori e come i signori, serviti. Ecco la beatitudine del servo fedele, essere trattato alla pari dal Signore, far parte di lui alla tavola eucaristica, somiglianti a lui nell’amore e nel servizio agli altri. .