SAPIENZA 7, 3-14

” Nato respirai l’aria comune e caddi sulla terra
che tutti ugualmente accoglie,
emettendo la mia prima voce nel pianto come fanno tutti.
Quindi fui avvolto con fasce e circondato di cure,
nessun re iniziò in modo diverso la sua esistenza.
Si entra nella vita e se ne esce alla stessa maniera.
Pertanto pregai e mi fu elargita la prudenza;
implorai, e scese su di me lo spirito della sapienza.
La preferii a scettri e troni;
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile,
perché tutto l’oro di fronte ad essa è un po’ di sabbia,
come fango si stima di fronte ad essa l’argento.
L’amai più della salute e della bellezza fisica;
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché da essa promana uno splendore intramontabile.
Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni;
nelle sue mani c’è una ricchezza incalcolabile.
Godetti di tutti questi beni, perché apportati dalla sapienza,
ma ignoravo che di tutti essa è madre.
Quanto imparai senza astuzia lo comunico senza invidia;
non intendo nascondere le sue ricchezze.
Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo sono procurato hanno stabilito amicizia con Dio,
sostenuti dalle doti derivanti dall’istruzione”.


SAPIENZA 7, 3-14 La ricchezza della Sacra Scrittura è un tesoro di sapienza, attingiamo ad essa con fiducia e ne trarremo frutti deliziosi

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.