RITI PURIFICATORI

Si chiama Pio Guidolin, nome e cognome famosi, un santo che fa miracoli e un allenatore di calcio che i miracoli li faceva sul campo di calcio. Ecco, se fosse stato un allenatore di calcio con quel nome e cognome, avrebbe avuto magari riscontri sportivi miracolosi, visto i suoi protettori. Invece ha deciso di fare il prete, non uno di quei curati di campagna tremebondi come don Abbondio, ma uno coraggioso, perbacco, che come san Michele sfida il grande drago con le sue lingue di fuoco, che gli schiaccia la testa bicorne con la spada e lo scaccia dai poveri posseduti. E da buon soldato di san Michele usa l’olio santo, ungeva i corpi dei ragazzini come i gladiatori dell’antica Roma, e poi amandoli tutti, indistintamente, li violentava. Ma non era violenza sessuale, no no; era purificazione, egli purificava i corpi e le anime di quei disgraziati caduti sotto le sue grinfie, con l’appoggio della comunità di quella zona di Catania, colpevoli quanto lui di “violenza sessuale”, e abusava di ragazzini fragili con difficoltà e problemi vari, usando un amore onnicomprensivo e peccaminoso chiamato: pedofilia. Quando uno di essi ha rifiutato queste purificazioni rituali, denunciando il prete amateur, è stato isolato dalla comunità, magari come indiavolato e posseduto. E immagino i riti e le funzioni sacre per quel povero ragazzo che aveva oltraggiato il buon nome del Pio. Poi si sono avute altre accuse e il prete affabile e amabile, che già era stato sottoposto ad una azione del tribunale curiale e lo aveva trasferito a Bronte, perché non possono essere denunciati apertamente. Per fortuna la giustizia civile arriva li, dove la longa manus di Dio si ferma misericordiosa, e procederà adesso a metterne in luce gli aspetti torbidi della vicenda e a dargli la giusta condanna. Noi intanto dobbiamo sempre vigilare nelle nostre comunità, attenti a quei santoni, guaritori, che fanno preghiere di liberazione, richieste strane, fumo e niente arrosto. Attenti, attenti…

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.