Risorto e presente

Quando una Fede si oppone alle nuove visioni del mondo, essa sta cantando la sua stessa sconfitta. Quindi partendo da questo concetto di Hegel, vogliamo parlare serenamente della Resurrezione, secondo la nuova realtà che ci appartiene, pur partendo dai presupposti di quella che fu una profonda esperienza di fede dei primi credenti, espressa con linguaggio e con modi di quell’epoca, che dobbiamo adesso attualizzare e storicizzare senza paura di apparire negazionisti? Allora mettiamo da parte i miti e i concetti miracolosi.
Come non ha senso dire, letteralmente, che il Risorto è salito al cielo, così non ha senso dire che si lasciò toccare con le mani, e vedere fisicamente con gli occhi , o ancor meno che mangiò e bevve. Una esperienza trascendente perde credibilità se si esprime in realtà fisiche. Dio non sarebbe credibile se si mostrasse dall’alto dei cieli e parlasse con noi.
Se vogliamo vedere il Risorto e viverlo soprattutto come esperienza viva e vivificante dobbiamo andare in Galilea, sul monte delle beatitudini, dove insegnò la nuova legge dell’amore.
Li lo vedremo se saremo capaci di mettere in atto questi suoi insegnamenti.

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Pubblicato da Gioacchino La Greca

Sono nato il 27 novembre 1958, in un piccolo centro della provincia di Agrigento, la terra cara agli dei immortali che Pindaro descrisse come coloro che vivevano giorno per giorno come se dovessero morire l'indomani e costruivano come se dovessero vivere in eterno. Sono un medico, esercito in una cittadina centro agricolo un tempo prosperoso famoso per il prodotto DOP UVA ITALIA, per i vini, e per il barocco. Il mio blog è la raccolta estremamente varia di ciò che penso, facoltà che mi avvalgo di usare anche a mio discapito, messo per iscritto per non disperdere nel tempo il valore del pensiero che ognuno di noi coltiva dentro e che non può andare ad annullarsi nell'eterno mistero dell'essere. Ma che abbiamo l'obbligo di passare alle generazioni future come patrimonio spirituale.