“La morte in realtà è la grande levatrice della vita……siamo emersi dalla lotta delle specie fra loro, ..è stata la morte altrui che ci ha portato all’esistenza. ….Lo si vede anche a livello storico: gli stati e le civiltà si basano sulla morte, sulla morte prodotta dalla guerra. Il mondo dei viventi si presenta come milioni di specie animali. Innanzitutto quelle estinte, “più del 99% di tutte le specie vissute sul pianeta”. Viviamo in un immenso cimitero. Ecco come i cieli e la terra narrano la gloria di Dio. L’immagine del mattatoio usata da Hegel per la storia universale si adatta alla perfezione anche alla natura, perché a governare entrambe è esattamente la stessa legge. La storia e la natura non sono altro che l’unico mondo esistente, l’unico che ci è dato, in questa dimensione governata dallo spazio e dal tempo.”
La biologia e la fisica mostrano cosi una veduta contrastante alla visione antropica e alla sua gloria che ne promana, come una finalizzazione e alla realizzazione della organizzazione della vita intelligente. La biologia contrasta questa visione meravigliosa che la fisica sembra mostrare, di un mondo dove tutto è ordinato e armonico, mostrandoci invece che le leggi della vita non sono ordine e armonia, ma sangue, artigli, fauci, veleni e ogni altro stratagemma quasi militare che il metabolismo animale mette in campo per affermare la sua specie. Darwin con la sua teoria dell’evoluzione per selezione naturale e Einstein con la relatività generale che spiega la forza gravitazionale, rappresentano in filosofia la vittoria di Schopenhauer e Nietzsche. “La loro categoria filosofica fondamentale, la volontà, esprime alla perfezione l’equazione fondamentale del mondo che scaturisce dalla biologia e dalla fisica. Il segreto dell’essere è la forza.